Belle, intelligenti e brave. Oppure brave, intelligenti e belle.
di Lia Giovanelli
Belle, intelligenti e brave, oppure brave, intelligenti e belle. Come vi suona meglio.
Questo è stato il mio commento personale, ad alta voce anche se ero da sola, venerdì 28 marzo scorso, al termine della puntata di Otto e mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda ogni sera appunto alle 8.30, sulla 7.
Mi capita spesso, mentre preparo la cena, o inizio a cenare, di ascoltare la Gruber e i suoi ospiti: per qualche minuto, se gli ospiti sono interessanti, per pochi istanti se sono insopportabili.
Ma così non è stato quel venerdì, quando ho avuto il piacere di cenare in compagnia di tre donne appunto belle, brave ed intelligenti. Adesso giuro che non lo ripeto più.
Le mie tre signore sono molto diverse, iniziamo dalla padrona di casa, Lilli Gruber, classe 1957, ma per me non lo dimostra. Brava giornalista e scrittrice, parla correttamente quattro lingue.
Da sempre denuncia la carenza di libertà di informazione in Italia, e nel 2004 raccoglie più di un milione di voti quando si presenta alle elezioni europee. Nel settembre 2008 decide di non ricandidarsi l’anno successivo e annuncia la conclusione della sua esperienza politica.
Si dimette, pertanto, da eurodeputata, prima della fine della legislatura, senza maturare il diritto alla pensione. Ce ne fossero!
Bianca Berlinguer, classe 1959, conduce da oltre vent’anni l’edizione serale del TG3, di cui è direttrice da 5 anni. Impegnata e seria, è sempre “sul pezzo” e, come suo padre, non si vergogna a usare, anche per se stessa, il termine comunista. Dice e scrive anche spesso cose di sinistra.
È sposata con Luigi Manconi, senatore del PD diventato cieco da alcuni anni, per chi non lo sapesse, dato appunto che non lo fa sapere («non so che faccia abbia Obama, ma provo a ridere del mio handicap»). Che altro aggiungere.
E poi l’ospite, Maria Elena Boschi, dal 22 febbraio scorso Ministro per le Riforme costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento del governo Renzi, prima donna nella storia della Repubblica a ricoprire tale carica e, con i suoi 33 anni, ministra della Repubblica più giovane della storia d’Italia. Toscana doc, laureata 110 e lode, master in diritto societario, è diventata famosa al grande pubblico per lo stupido fotomontaggio sul perizoma al momento del giuramento davanti al Presidente della Repubblica e per la imitazione, troppo simpatica, che fa di lei Virginia Raffaele.
Le nostre tre signore sono sorridenti, spigliate e argute, ma, nel corso della trasmissione, non lasciano correre nulla.
Si parla dell’argomento del giorno, i tanto famigerati F35, di tagli alla difesa, di operazioni intelligenti. Si parla poi di riforma del lavoro, di contratti a termine e di apprendistato.
Viene sottolineato che nei tre anni si può licenziare senza giustificazione, si può rinnovare per otto volte e non c’è garanzia di un ingresso. Sugli stipendi ai manager la Boschi precisa che vengono escluse dal provvedimento le società quotate. E questo rappresenta un piccolo passo perché l’obiettivo è quello della regola Olivetti: un manager non può guadagnare più di 10 volte lo stipendio base dei lavoratori. E sarà un segnale di libero mercato.
Io lavoro nella Pubblica Amministrazione, e i manager che guadagnano tanto e valgono poco non sono un’eccezione.
Tutto viene affrontato senza sconti per nessuno, con chiarezza e trasparenza. Ci sono domande e risposte, approfondimenti e sottolineature, aspetti trattati con leggerezza e altri con insospettata fermezza. I discorsi fluiscono, le voci sono serene e in linea con i contenuti che esprimono. Niente rabbia, niente rancore, niente sovrapposizioni arroganti, niente «abbassiamo i toni» o «io l’ho lasciata parlare e adesso tocca a me».
Battute, ma certo, sul Presidente del Consiglio che ha capito bene cosa piace alla gente, sui senatori senza indennità, sui tremila politici delle Province che torneranno a lavorare.
Renzi che traccia un solco come grande comunicatore, ma poi aspettiamo la sostanza, se e cosa verrà fatto. La Boschi non si tira indietro, ride delle imitazioni fatte da Crozza a Renzi e non si risente per le domande sulle imitazioni fatte a lei.
La satira è un boomerang, lo sappiamo bene, ma chi di noi non ride con Crozza.
Recentemente ho sentito un giornalista affermare che «alle donne non viene perdonato l’essere belle e capaci allo stesso tempo», e quindi il più grande difetto di Maria Elena Boschi è quello di uscire da questo schema, perché è indubbiamente una donna capace e bella.
Alla domanda su come sta trovando il suo lavoro e come se l’era immaginato risponde: “Me l’aspettavo così: bello, appassionante, faticoso”. Come un amore, penso tra me e me.
Non è facile mettere insieme giornalisti e politici, affrontare i temi che stanno a cuore all’Italia senza litigi, senza prevaricazioni, senza stilettate e colpi bassi. Nei programmi televisivi gli insulti e gli attacchi personali si sprecano, tutto e il contrario di tutto viene messo in discussione. Quando va bene abbiamo la sensazione di inutilità, di aria fritta, a volta pare ci affiori un minimo di indignazione, ma passa subito, e cambiamo canale.
Mi sono pertanto chiesta come mai venerdì sera ho ascoltato con interesse e piacere e la risposta che mi è venuta è di genere: tre donne, appunto, tre donne brave belle e intelligenti.
Buon lavoro Ministro, e grazie care signore per la mezz’ora insieme.
- On 9 Aprile 2014