Progetto WIT: un premio per le buone pratiche
La Provincia di Milano è a guida del Progetto WIT (WhIte Task force on the development of skills of the social welfare professionals), che si occupa di progettare nuove azioni per migliorare i servizi al cittadino. A questo proposito seleziona le migliori pratiche di innovazione nell’ambito dei servizi sociali. Ne parliamo con Susanna Galli, Responsabile Servizio Formazione Settore Welfare.
Dottoressa Galli, intanto inquadriamo il progetto WIT.
Sì, si tratta di un progetto internazionale finanziato con i fondi di PROGRESS, cioè il programma europeo per l’occupazione e la solidarietà sociale. Noi guidiamo un partenariato che vede come altri nodi della rete la Germania, la Bulgaria e la Lituania. Quello che ci impegniamo a fare è trovare nuove risposte a due spinosissime domande: come sarà il welfare del futuro? In che modo ripensare i servizi sociali?
Ecco, da cittadini questo tema ci piace molto. In pratica di che cosa vi occuperete?
Progetteremo insieme le nuove strade del welfare e penseremo a più incisive forme di formazione per il personale che sarà coinvolto. Le parole chiave sono: nuove risposte alle domande emergenti e nuove abilità richieste. Ecco perché abbiamo deciso di fare una ricognizione sulle buone pratiche esistenti e di premiare quelle migliori.
Visto che ci sarà un premio, diciamo chi può partecipare a questa selezione proponendo le proprie iniziative.
Possono proporre le buone pratiche associazioni, fondazioni, enti pubblici, università e imprese del privato sociale italiane. L’importante è che trovino il modo di raccontarcelo.
Siamo arrivati proprio al punto che, come Palestra della scrittura, ci interessa più da vicino: voi chiedete a chi partecipa di fare storytelling. Vogliamo chiarire che cosa significa?
Noi vogliamo accedere a qualcosa che vada al di là della pura autopromozione: chiediamo a chi partecipa alla selezione di spendere qualche parola in più per raccontarci da che cosa è nata l’iniziativa, chi ci lavora e che cosa ci mette di suo, come vive quella realtà tanto chi eroga il servizio quanto chi lo accoglie e lo riceve. Chiediamo di raccontarci attori e protagonisti, insomma, e di farci vedere la storia che c’è sotto. A parole o anche in video. Purché di storia si tratti.
Per maggiori informazioni e per partecipare alla selezione, Provincia di Milano.
- On 18 Marzo 2014