
Cosa ci fa Palestra della scrittura in Giappone?
di Lorenzo Carpanè
Tutto ciò che emerso dalle discussioni alla conferenza internazionale di ISO 2025 a Takamatsu, Giappone
I lavori si sono subito articolata nei gruppi di lavoro, dopo una plenaria in cui sono stati semplicemente introdotti i temi che sarebbero stati trattati.
Come previsto, ho partecipato a tutti i lavori del WG11, che hanno riguardato in sostanza 7 argomenti, alcuni solo a livello di annuncio, altri invece oggetto di aggiustamenti o discussione.
- Annuncio. La parte 2 delle linee guida sul plain language (linguaggio legale) sembra davvero in dirittura d’arrivo. In questo momento è all’attenzione del segretariato di ISO. Si prevede un ultimo passaggio con i convenor del TC37 per un’ultima verifica, ma che dovrebbe essere rapida. Insomma, per l’autunno dovrebbe uscire
- Annuncio. La parte 3 è stata licenziata dal gruppo di redazione, che ha discusso le modifiche. Ora è in fase redazionale
- Correzione e discussione della parte 4. È la parte dedicata alle organizzazioni e che definisce i requisiti necessari perché una organizzazione possa in futuro certificarsi. Abbiamo rivisto le proposte di modifica sul testo elaborato in fase di drafting e commentato sulla piattaforma. Si trattava di questioni per così dire di fino, di aggiustamenti lessicali ma anche di qualche passaggio invece più rilevante, come per esempio il fatto di esplicitare che requisito normativo (“shall”) sarà il fatto di rispondere in toto alla parte 1.
A latere ho avuto un proficuo scambio di idee con la redattrice Sarah Slabbert e con Neil James su come proseguire in vista della possibile certificazione.
Abbiamo condiviso due cose:
- che si pensi a una certificazione a livelli, a seconda dei bisogni dei certificandi;
- che, si definisca entro la fine dell’anno se l’IPLF è intenzionato o meno a divenire ente certificatore o se si debba cercare un’altra strada.
Il documento viene ora inviato al segretariato di ISO.
A latere, Neil James ha riferito sullo studio che ha iniziato con altri per la valutazione, che è uno dei requisiti previsti dal 24495-1, principio 4.
La traccia su cui sta lavorando va a definire 3 criteri di valutazione:
- Text based
- User based
- Outcome based
A uno stadio più avanzato sarà condiviso ed è probabile che diventi un nuovo documento della serie 244951
- Correzione e discussione del doc 24896, notation f0r Business reporting
Parte molto interessante, presentata da Jürgenn Faisst, ma ai lavori ha partecipato anche Simone Verza, che è stato molto elogiato.
Abbiamo rivisto una per una, tutte le osservazioni ricevuto dal comitato di redazione e abbiamo quindi licenziato il documento, che sarà ricondiviso per un’ultima rilettura prima dell’invio a ISO.
Faisst peraltro ha presentato una ricerca, ancora aperta, che fino ad ora ha interessato circa 600 top manager, ai quali sono stati sottoposti report in forma originale e in forma rivista secondo i canoni del nuovo documento. Il risultato fino ad ora è che la forma rivista risulta per il 27% più veloce da comprendere, con una riduzione del 36% degli errori.
- Discussione e approvazione delle regole stilistiche per i documenti ISO.
Da ISO è arrivata la richiesta di fornire indicazioni su come vengono redatti i documenti: una sorte di “regole della casa”. Il comitato redattore, composto da 4 persone, ha preparato una bozza di documento che ci è stata sottoposta, insieme alla mail da inviare. Si è scelta una strada prudenziale: stanti le resistenze di ISO a compiere una sostanziale innovazione, si è preferito puntare intanto su alcuni elementi più significativi:
- Passaggio da “plain English” a “plain language”
- Passaggio dalla forma impersonale al tu (“you”)
- Uso di verbi attivi
- Passaggio da “plain language tips” a “plain language”
- Giustificazione solo a sinistra.
Si spera che così si possa portare a casa il risultato. Il comitato di redazione ci farà avere la bozza corretta per la finale approvazione.
- Discussione della “parte 5” (document design).
Il testo è ancora in una fase larvale: ne abbiamo visto una presentazione, ma abbiamo soprattutto condiviso due elementi:
- Connessione con il Business reporting notation
- Stretta correlazione tra parte visiva e parte testuale di ogni documento.
Questa parte conterrà quindi le indicazioni non generali sul design ma specifiche per il design dei documenti. La proposta di farla diventare parte 5 viene sottoposta al plenum del TC37.
- Discussione: Plain language e formazione universitaria.
La discussione è stata molto partecipata ed è servita per capire cosa succede in giro per il mondo. All’università di Kyoto, per esempio, da qualche anno è attivo un programma per cui gli studenti di lingue straniere, una volta ottenuto il livello minimo B2, possono fare un esame di “plain language” (specie in inglese) e ottenere una sorta di certificazione.
Sono intervenuti colleghi di università tedesche, austriache, francesi, canadesi e coreani: più o meno tutti hanno evidenziato che un’iniziativa simile non esiste. E che può essere una spinta verso la certificazione.
Sono personalmente intervenuto per raccontare la peculiarità della situazione in Sudtirolo e all’università trilingue di Bolzano, nonché la ricerca condotta da me e da un collega di Tedesco per verificare il grado di comprensione di testi italiani e tedeschi, in versione originale e plain language.
- On 17 Luglio 2025