Val più la pratica
di Andrea De Benedetti
Piccola grammatica immorale della lingua italiana
Editori Laterza
Chiara Lucchini
Espressione di opinioni personali, il libro non vuole destare scandalo, ma far riflettere sulla lingua e sulla grammatica italiana, sulle sue dottrine e devianze.
De Benedetti – giornalista, scrittore e linguista – cerca di punzecchiare i puristi e di abbattere i comuni pregiudizi sulla lingua, creando in queste pagine un personaggio chiamato neo-crusc (neo-cruscante), purista iper-dogmatico e paranoico.
Rivolto soprattutto a coloro che cercano nella grammatica la certezza di classificazioni rigide e regole incontestabili, il libro vuole ridefinire il concetto di errore ed esporre le teorie linguistiche in modo meno imperfetto, nella consapevolezza che la grammatica è astratta, imprecisa, incoerente, non sempre ragionevole, meno spigolosa di come la gente pensa che sia e di come vorrebbe che fosse. La grammatica “ha un’indole relativamente mite e un’intima – e apprezzabile – vocazione al dubbio”, scrive l’autore: “Si sbalio, mi corigerete”, disse Karol Wojtila.
Da queste premesse, De Benedetti spiega la struttura della lingua italiana e delle sue componenti grammaticali, mantenendo sempre un tono ironico e leggero e opponendo ai neo-crusc una grammatica più tollerante e flessibile alle trasformazioni della lingua.
Ci troviamo così in un mondo in cui il congiuntivo «somiglia un po’ a certi vecchi gentiluomini dagli abiti fuori moda e dalle maniere garbate che chiedono sempre il permesso prima di entrare e non alzerebbero mai la voce durante una conversazione», un mondo in cui «dire che non si può cominciare una frase o un pensiero con una congiunzione equivale un po’ a mettere i bambini a letto alle sette quando avrebbero il permesso – e il diritto – di restare svegli fino alle nove e mezza».
Seguiamo qui il consiglio dell’autore, secondo cui «le citazioni nobilitano la scrittura e sono le radici da cui germogliano i ragionamenti più luminosi». Una citazione dal film Palombella Rossa, di Nanni Moretti: «Chi parla male pensa male, vive male. Bisogna trovare le parole giuste, le parole sono importanti».
- On 20 Settembre 2012