Un altro #genere di comunicazione è possibile
Il 13 febbraio, a Trento, Alessandro ha partecipato a un laboratorio organizzato dalla Cooperazione Trentina. Il tema era come riconoscere e superare gli stereotipi sui luoghi di lavoro, come fare a trasformare in potenzialità quelle differenze che vengono spesso vissute e agite come categorie fisse ed escludenti: prime fra tutte genere ed età.
Che il linguaggio sia lo strumento più potente per superare preconcetti e cliché è il mantra della Palestra e Alessandro ha lavorato con i cooperatori proprio su questo tema. Lo scopo era mostrare come il pensiero per stereotipi passi prima di tutto per le parole che si usano (questo non è un lavoro da donne; sei troppo giovane per…) e quanto danno provochi. Alla persona che lo subisce e alle organizzazioni che ne tollerano o ne incoraggiano l’uso. Perché? Perché si privano dell’enorme ricchezza che approcci diversi al lavoro portano: ricchezza di idee e di soluzioni che possono diventare la chiave di volta per raggiungere meglio e prima grandi e piccoli obiettivi.
La ricetta è semplice e sfidante insieme: rendersi disponibili a lavorare sul linguaggio, che è il tramite tra i nostri pensieri e quelli degli altri; a fare delle scelte precise a favore di parole che invece di escludere includono, che invece di attaccare rispettano.
Le parole come attrezzi ginnici per fare palestra (Palestra) di pensiero 🙂
Al laboratorio hanno partecipato anche Lisa Marchi, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Trento, esperta in intercultura e studi di genere, e Barbara Grassi, presidente dell’associazione Donne in cooperazione.
Qui un breve video di riepilogo della giornata.
- On 20 Febbraio 2014