Mamma abbiamo vinto!
di Tiziana Boldrini
Scenario: Palestra di Palestra in azione. Lezione a Pavia, sul tema problem solving.
La stanza ha sedie rosse e muri bianchi. La riscalda un gruppo piccolo, ma con un’appartenenza chiara e forte.
Il compito di oggi è stimolante: definire l’obiettivo e individuare la strategia. È una delle “lezioni” che più mi piace, perché accompagna le persone alla reale possibilità di costruire, visualizzare e in qualche modo, materializzare quello per cui ogni giorno si fatica.
Ore 9.00. Partiamo.
La domanda è secca e diretta: «Ce l’avete tutti un obiettivo?».
Certo, che lo abbiamo. Tutti hanno un obiettivo da raggiungere; chi più professionale, chi più relazionale, un obiettivo da raggiungere esiste, ma (perché purtroppo c’è anche un ma) non capisci come mai, ti sembra così fumoso, ti sembra facile a parole ma poi da qualche parte t’incastri.
Allora facciamo un gioco: come puoi fare a peggiorare qualcosa che già ti sembra così difficile da raggiungere? (Tecnica del “come peggiorare”).
Lo sguardo si spalanca, ci potrei leggere un “ma sono qui per raggiungerlo, non per distruggerlo”. Il gioco poi parte, tra ipotesi, risposte e divagazioni arriviamo a realizzare che ebbene si, si può far peggio! Puoi fare, dire, pensare e anche non fare nulla di tutto ciò, e allontanare così il tuo obiettivo anni luce da te.
Una volta individuato il tuo perimetro di sicurezza, all’interno del quale almeno sai di essere preparato, dopo aver realizzato quali sono le tue tentate soluzioni e quali di queste sono già in atto, sei consapevole di quello che potresti dover affrontare per realizzare il tuo obiettivo, hai già messo in moto un cambiamento.
Ora andiamo avanti, il passaggio successivo è quello di visualizzare la tua strada, fino alla vittoria. Questa è la fotografia, guardala, è stata scattata al momento in cui ce l’hai fatta.
Come nel film La vita è bella, hai fatto tutto quello che il gioco ti richiedeva: hai affrontato gli ostacoli, superato i momenti di sconforto, seguito le regole del gioco, ma avevi sempre davanti a te l’obiettivo, era lì davanti a te, scritto a caratteri cubitali: “VINCERE IL CARRO ARMATO”.
Portaci nel tuo obiettivo, facci vedere come stai, materializzalo e fai come se fosse raggiunto! Fai come se potessi urlare “Mamma, abbiamo vinto!”
Come stai? Con chi sei? Dove sei? Cosa hai fatto? Come l’hai scalata la montagna?
Che sia un sogno, un obiettivo specifico, ricorda che per realizzarlo devi costruire e pianificare una strategia.
- On 7 Aprile 2015