Un giorno organizziamo un TED
di Paolo Carmassi Alessandro Lucchini
Siccome abbiamo il pallino del futuro anteriore, capita spesso che ci mettiamo lì e diciamo: «Quando avremo fatto… dopo che avremo cambiato…». E capita anche spesso che ci ritroviamo ad averle fatte, quelle cose. Qualche giorno fa ci siamo detti: «Quando avremo organizzato un TED sui nostri contenuti…».
Del resto, siamo public speaker. Studiamo i grandi public speaker: politici, manager, insegnanti, donne e uomini che, con la forza delle loro parole, ispirano altre persone. Organizziamo anche corsi di public speaking.
Allora abbiamo fatto un flash sui contenuti che ci appassionano in questi anni:
• tecnologia e comunicazione
• giovani
• salute
• cambiamento.
E abbiamo steso una lista delle persone – amici, colleghi, clienti, partner, concorrenti, compagni incontrati in vari progetti di lavoro – che vorremmo avere sul palco con noi.
Ecco il palinsesto che uscirebbe.
(anzi, che ne sarà uscito)
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>>>> Tecnologia & comunicazione
La Web Search, dalla sintassi alla semantica
Paolo Ferragina, professore ordinario di algoritmi e prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa
L’idea è di parlare dell’evoluzione dei Search engine e quindi del fatto che prima il match era puramente sintattico così come la valutazione della rilevanza (Altavista), ora c’è il Knowledge Graph di Google o Bing e la ricerca è per concetti e si muove su grafi etichettati che rappresentano domini di conoscenza.
Chiedi a un bambino di disegnare un motore
Davide Alemani, Head of digital innovation, social media & mobile di Ferrari
Lo metterà dentro a una macchina rossa. Come si diventa un mito.
Ferrari è uno dei brand più famosi al mondo e in quasi 70 anni ha saputo portare il cavallino rampante in ogni angolo del mondo. Una sfida vinta che ora si sposta sul digitale
Mastercoder: i bambini dentro i computer
Massimo Fubini, imprenditore, CEO di ContactLab, azienda di comunicazione specializzata nel digital direct marketing
Far divertire i bambini, aiutandoli a far emergere i principi della logica e a scoprire gli strumenti di base per programmare, per costruire robot e per dominare il mondo dell’elettronica. Perché i “nativi digitali” sanno leggere le tecnologie: immergersi nel web, scambiarsi messaggi, metter le mani su videogiochi complicati, ma non sanno scrivere. Ma possono imparare a progettare nuovi modi d’uso, a costruire nuovi giochi secondo la loro fantasia, a esprimersi attraverso la tecnologia, a far volare le loro idee, e a condividerle. Possono imparare a risolvere problemi in modi creativi, a vivere la tecnologia da protagonisti, anziché essere succubi del coding altrui. Aiutare i bambini a trasformarsi da consumatori a creatori. Questo il compito di Mastercoder, la scuola di coding per bambini fondata da Massimo Fubini.
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>>>> Giovani
I ragazzi e la scrittura riCreativa
Paola Buonacasa, allenatrice di scrittura riCreativa
Cosa succede agli adulti quando ascoltano i ragazzi che giocano con le parole e le storie?
Si ricordano del perché hanno scelto di insegnare (a volare). Proverò a raccontare la mia esperienza di docente di “scrittura RIcreativa” nelle scuole e nelle biblioteche: un’officina itinerante in cui grazie alla ludolinguistica e alla letteratura potenziale – costruiamo ali per le nostre idee, un modo diverso di imparare a raccontare e raccontarsi divertendosi.
Allacciate le cinture
Paolo Segnana, direttore Cassa Rurale di Mezzolombardo (TN)
Nella società del non senso, dell’apparenza, del tutto e subito, dove ci vorrebbero soli e individualisti, possiamo e dobbiamo testimoniare, soprattutto ai giovani, che il nostro viaggio è un’opportunità straordinaria, in cui noi siamo i protagonisti del nostro volo, con le sue tre fasi, che ha senso solo se realizzato in compagnia di altri straordinari animali sociali. La vita è una fantastica esperienza che per essere gratificazione e soddisfazione deve essere interpretata in maniera attiva. Il nostro benessere e la nostra energia vitale sono dentro di noi, servono conoscenze interdisciplinari, sensibilità, attenzione e volontà per dare voce alla nostra bellezza, per realizzare un progetto di vita unico e irripetibile. Prima scopriremo il nostro codice segreto e prima decolleremo per il nostro appassionante viaggio. Allacciate le cinture.
«Quando leggiamo sembra di volare su tante nuvolette cariche di letterine»
Edoardo Montenegro, fondatore TwLetteratura > www.twletteratura.org
In Italia 4 cittadini su 10 leggono almeno un libro all’anno. La tecnologia li aiuterà a convincere tutti gli altri che leggere è un’esperienza interessante, divertente e social? Con il metodo TwLetteratura per il social reading migliaia di studenti, insegnanti e lettori di ogni età giocano insieme dal 2012 per commentare e ‘riscrivere’ collettivamente libri e contenuti culturali. Ora questo gioco è una webapp, betwyll, e la comunità di TwLetteratura vuole farlo volare in Europa.
(N.B. il titolo è un tweet di Francesco, Gaia, Jacopo e Altin, scuola elementare di Sommariva del Bosco, 2014)
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>>>> Salute
Cure & Care Coaching
Giuliano Mari, fisioterapista e coach di comunicazione
Oggi i pazienti hanno bisogno di qualcosa di più della cura: hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura del loro corpo e delle convinzioni che sono alla base delle loro scelte e dei loro comportamenti. La tesi del Cure and Care Coaching è: quando soffrono di una patologia nel corpo, la mente può aiutarli a guarire meglio. I professionisti della salute devono quindi associare alla propria competenza tecnica – CURE – anche le tecniche di CARE Coaching, che sviluppano una comunicazione virtuosa, in grado di ridurre le convinzioni non funzionali e produrne altre funzionali al processo di guarigione.
L’apocalisse del bruco
Cristina Pietrantonio, regista, cantante lirica, coach e doula
Amo le adolescenti in subbuglio, le donne in premestruo, quelle gravide, quelle sballottate dall’arrivo della menopausa. Amo le femmine sulle soglie della vita: concentrati di energia ad alto potenziale in diversi stadi di crisalitudine, pronte per attraversare la trance-formazione che le condurrà ad un nuovo sé. Il che non succede mica gratis.
È ora che ci si accorga di quanto noi donne impariamo dalla nostra impossibilità biologica ad essere lineari, conformi a noi stesse. È ora di smettere di far finta che è tutto come prima, ma di dare a noi stesse il rispetto, la gentilezza, la pazienza che le transizioni ci impongono a suon di ormoni. E di spiegare al vento le nostre nuove ali.
Il volo del clown Bianco e del clown Augusto
Grazie Murtarelli, clownterapeuta
Il volo della clownterapia si muove lungo due direttrici. La prima è lineare, cronologica, descrittiva: il clown Bianco si trucca, entra ordinato in scena, accoglie e restituisce, esce di scena con cortesia, si pulisce il viso da ogni traccia. La seconda è circolare, senza capo né coda, empatica e riflessiva: il clown Augusto vola in mille direzioni, tutte apparentemente sbagliate. In questo duplice volo, impari a prender la vita con leggerezza: “a planare sulle cose dall’alto, a non avere macigni sul cuore”.
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>>>> Cambiamento
La Bella e la bestia: come far pace tra P.A. e cittadino?
Titti Soncini, responsabile comunicazione Comune di Sesto San Giovanni (MI)
A un evento sulla comunicazione pubblica, la locandina del convegno strilla: “La bella e la bestia”. Chiaro il simbolismo: la bella è la comunicazione, la bestia è la burocrazia. Ma sono in tanti a mugugnare, passandoci davanti: «Sì, figurati: la bella è la burocrazia, la bestia il cittadino rompiballe!» L’osservazione ha un suo valore, al di là dell’ironia. Tanto è stato fatto contro il pregiudizio dello stato burocrate, ma forse non abbastanza. Per ridurre le distanze tra Stato e cittadini, e costruire un rapporto più leale e diretto con la gente, occorre un uso migliore del linguaggio.
Come in un’orchestra: la musica, scuola di leadership
Cinzia Pennesi, direttore d’orchestra e di coro
Direttore. Già, nell’immaginario comune il direttore d’orchestra è maschio, scapigliato, anche un po’ accigliato, fino al burbero, ha gesti sferzanti, e il pugno chiuso di comando. È il prototipo del capo assoluto: pensiamo al detto “comandare a bacchetta”. Anche se dovrebbe essere quello che fa dialogare tutti. Come si muove, questa bacchetta, in mano a una donna, più esile, meno imponente? e come fa muovere gli altri? E se poi quel direttore dalla figura sottile e dai lunghi capelli biondi diventa un assessore, su quali pilastri si fonda il paragone?
But for the sky there are no fences facing
Michele Sartori, sindaco di Levico (TN)
Ostrega se mi è sempre piaciuto questo verso di Bob Dylan in Mr. Tambourine Man! Certo che poi nella vita invece: le superiori, il posto in banca, la mia brava università da studente lavoratore, la carriera… Tutto bello, ma quel BUT FOR THE SKY mi ronzava sempre in testa. Allora nel 2014, a 54 anni, decido di impazzire: lascio il mio lavoro di dirigente d’azienda per fare il sindaco della mia cittadina. Oggi? Di “fences” in realtà ne fronteggio parecchi, ma oltre si vede anche qualche bello sprazzo di cielo azzurro (che poi so che Mr Tambourine piace anche al mio amico Ale: a Trento l’abbiamo anche cantata insieme).
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Ecco, questo è il futuro anteriore del nostro TED.
Metti che un giorno leggi da qualche parte data, ora e luogo, con questi nomi e questi temi, non dire che non ti avevamo avvertito 🙂
- On 9 Luglio 2016