Skrivere raga
di Roberto Saja
“Questo sì che è strano!”
Scrivere.
“Un corso di formazione sulla comunicazione scritta.”
Mi iscrivo.
Hai mai scritto? A me capita spesso: relazioni, lettere e volantini; a famiglie, a ragazzi, a istituzioni.
Cose diverse a persone altrettanto diverse.
Curioso, di natura, e incuriosito, dalla proposta formativa, mi siedo.
E inizia.
“The Times They Are A-Changin’”.
Voce acustica, chitarra graffiata: Bob Dylan.
Tecniche e spunti creativi per una scrittura centrata sui servizi alla famiglia e sugli adolescenti.
Questo il titolo del corso di formazione voluto dalla Provincia di Milano e offerto a tutti coloro che ricoprono un ruolo quadro intermedio all’interno di Enti e Servizi alla persona.
Il percorso si è svolto in 5 giornate intere, dal mattino al tardo pomeriggio, nella sede di viale Piceno della Provincia di Milano.
Obiettivi del corso? Offrire strumenti operativi per scrivere più efficacemente, dalla lettera rivolta alle famiglie al progetto da presentare all’Amministrazione Pubblica.
Il corso ha attraversato la scrittura, lo scrivere e il pensiero che codifichiamo nella forma scritta.
Le 5 giornate di Milano
Quattro chiacchere per conoscersi e poi via. Abbiamo parlato, in questo primo incontro, dei differenti interlocutori cui si rivolgono le comunicazioni scritte, della chiarezza e della sintesi come strategie comunicative per superare i disturbi della comprensione. Il suono della campanella di fine giornata ci ha raggiunto mentre si discuteva di come sia fondamentale organizzare la struttura di un testo per potenziare le parti più importanti.
Lo sguardo si è posato, nella seconda giornata, sullo scrittore e sulle tecniche per raggiungere l’obbiettivo per cui si scrive: come catturare l’attenzione del lettore, perché guardare con attenzione il tono e lo stile della comunicazione, contributi che il web ci offre. Abbiamo inoltre visto il clustering come possibilità di coniugare creatività e tecnica nella scrittura.
L’incontro con i sistemi rappresentazionali ha caratterizzato il terzo incontro. Abbiamo attraversato in profondità le fasi della relazione nel messaggio scritto, calibrazione ricalco e guida, per poi toccare l’uso dei modelli linguistici.
Per palati fini il quarto incontro. Abbiamo gustato il sapore sottile della retorica: messaggi diretti e indiretti, giochi linguistici e precisione, il dizionario e la vaghezza.
Il profumo di prato e di infanzia ha pervaso la quinta giornata con i suoi “C’era una volta” e le sue metafore, grazie anche all’aiuto di Silvia Frattini, studiosa e conoscitrice di questo fantastico universo narrativo. Come i bambini abbiamo imparato a parlare al di là delle parole, utilizzando le componenti verbali, paraverbali e non verbali del messaggio scritto.
Ma com`è andata?
I contenuti e la loro organizzazione nelle diverse giornate hanno costituito, insieme con la metodologia e la docenza, un sistema coerente ed efficace. Il formatore, Alessandro Lucchini, ha ascoltato il gruppo raccogliendo le diverse esperienze dei partecipanti e le ha rese occasioni pragmatiche di laboratori comunicativi, dove mettere in circolo conoscenze teoriche ed esercitazioni pratiche.
Io stesso, pur sacrificando un incontro del percorso, ho testato sul campo quanto condiviso ed emerso in ambito formativo. Infatti, con l’aiuto di Alessandro e del gruppo, abbiamo rielaborato un volantino che avevo preparato (e di lì a breve utilizzato) per la promozione di un corso di tecnico del suono rivolto agli studenti di un liceo.
Il gruppo dei ragazzi che hanno partecipato è stato numeroso: il volantino ha funzionato egregiamente. Ha colpito nel segno, incuriosendo chi non del mestiere e interessando chi già pratico.
Quindi?
Credo sia importante, alla fine di un percorso, per valutare (nel senso di attribuire valore) quanto vissuto rispondere ad una, semplice, domanda: ha funzionato?
Che dire…Se siete arrivati fin qui a leggere…
Scrivere.
“Questo sì che è strano!”
- On 17 Ottobre 2012