GEN Y: futuro giovane
di Alessandro Lucchini
“Non abbiamo più futuro”
“Ci hanno privato del futuro”
“Dobbiamo riprenderci il futuro”
Frasi così affollano giornali, tv, piazze, bar, università, scuole, discoteche.
E in cima alle classifiche c’è Basta piangere!, di Aldo Cazzullo, che racconta il tempo in cui il futuro non era un problema, ma un’opportunità; e Non è tempo per noi, di Andrea Scanzi, sui quarantenni “in panchina”.
Ieri abbiam parlato di Futuro anteriore, in un grande consorzio tecnologico interuniversitario italiano: un corso per usare la narrazione come chiave di cambiamento.
Oggi in una grande azienda IT s’inaugura un importante progetto formativo dedicato alla Generation Y (seguito della Generation X), i ragazzi nati negli anni Ottanta e Novanta.
Anche noi, con il progetto Cerchiamo 11 giovani da palestrare, ci siamo rivolti ai giovani. Molti ci han chiesto cosa intendessimo per “giovani”, visto che avevamo tenuto aperta l’interpretazione. Sarà il pallino dell’etimologia: il latino iuvenis, o forse il sanscrito yuvan, ispirano il tedesco jung, il russo iouni e le molte varianti slave, per non dire del comune young: “chi combatte, respinge, difende”. E se vale anche il vicino juvare, entrano i significati di giovare, aiutare, soccorrere, favorire, essere utile, far piacere, dilettare, divertire, ricreare.
Giovane è dunque chi ha forza, voglia e idee per aiutare gli altri. Giovane è chi vuole imparare per poi insegnare agli altri. Giovane è chi fa il primo passo, e senza aspettarne uno in cambio sa fare anche il secondo, e forse il terzo.
Tornando alla Gen Y, il fatto che questi ragazzi siano chiamati anche “echo boomers” (sono i figli dei “baby boomers”) contiene già due auguri per loro: che sappiano dare eco, grazie alla comunicazione, alle loro idee; e che facciano esplodere la loro passione.
P.S. C’è poi anche l’ambiguità fonetica della lingua inglese (Y = perché). Ed ecco un altro augurio: che non solo trovino strumenti per affermare i loro talenti, ma consolidino le loro motivazioni; che colgano ancora più chiaro, se non pare altisonante, perché il nostro Paese ha così bisogno di loro.
- On 13 Dicembre 2013