La vita dentro a un soffio
di Federica Migliavacca
Al Salone del libro di Torino ho sentito una parola nuova. Lo so che non è molto originale, è come dire che dal salumiere ho assaggiato dell’ottimo prosciutto o che dal ferramenta ho trovato il cacciavite che mi serviva.
Ti assicuro però che non è una parola come le altre, perché è una di quelle che poi hai voglia di usare appena puoi, ma che custodisci anche un po’ gelosamente. È potente, perché si accompagna sempre a un gesto (e quindi vale doppio).
È efficace, perché piccola, ma magnetica.
Ok. Andiamo con ordine.
Hai presente Budo & Business? Ma si dai, quel libro (scarica qui l’abstract gratuito) che stai sul tatami e intanto impari a gestire i rapporti di forza, a scegliere i tempi giusti per ogni cosa, generi un po’ di confusione (se e quando serve) e prepari trappole che poi aiutano il tuo interlocutore a sciogliere la tensione, e a costruire l’accordo. La cintura nera alla fine non la prendi, ma poi ti spiegano che non è cosi necessaria.
Insomma, alle ore 13 di domenica 11 maggio, il Budo lo si presentava al Salone del libro, e io ho capito subito che si trattava di una roba seria perché è arrivato anche il maestro Fabrizio Maurizio, direttore tecnico del Karate Club di Galliate.
Ecco, è lì che l’ho sentita, la parola nuova: “OSS”, e se volessi farla facile direi che è come dire “grazie”, solo in modo un po’ più solenne. In realtà è altra cosa. Trasmette aspirazione e pazienza. T’insegna a tenere duro. Ha dentro quell’energia che emanano speranza e tenacia. È consapevolezza del rispetto delle regole, ma anche dell’avversario. È perseguire l’obiettivo attraverso l’esercizio e la forza, umiltà accompagnata al controllo di se stessi.
Paolo ci ha raccontato di principesse rapite, mare in tempesta, re disperati e principi valorosi.
Alessandro e Fabrizio ci hanno mostrato cos’è il Budo, e hanno praticato l’OSS: una parola che pronunci in un soffio, ma impari in una vita.
- On 15 Maggio 2014