Noi votiamo democratico
La dichiarazione che state per leggere è insolita nel nostro Paese, quasi eretica. Viceversa in democrazie mature è comune che un’impresa lo faccia. È questa la chiave di lettura di queste poche righe.
Paolo e Alessandro sono due ragazzi che hanno suonato i cinquanta da un pezzo.
Da parecchi anni si allenano insieme nella Palestra della scrittura, e guidano l’allenamento di chi vuole crescere nelle abilità di relazione e di comunicazione.
Paolo e Alessandro, che hanno molto in comune, hanno storie diverse.
Paolo è cresciuto in un quartiere popolare di Roma, il Pigneto. Piazza Fontana è la prima emozione sociale. L’anno dopo legge “Niente e così sia” e s’innamora del rosso, senza sfumature. Sono gli anni bui delle stragi e del terrorismo. Ma sono anche anni di emancipazione nei quali l’ascensore sociale, oggi fermo, funziona. Crede in scelte, individuali e sociali, responsabili delle future generazioni.
Alessandro, milanese, cresce in una famiglia medio borghese, educazione di destra. Liberale il padre, democristiana la madre. Prima adolescenza intorno a San Babila: retaggio difficile da scrollarsi. Il militare come ufficiale degli Alpini. Vota Pci per la prima volta nell’85, dopo essersi accorto che le persone per cui aveva più stima e più affetto stavano a sinistra. Da allora, sempre lì.
Oggi Paolo e Alessandro lavorano insieme. Fanno formazione in aziende, associazioni, università, ospedali, amministrazioni pubbliche. Mai la politica, per lavoro.
Ma oggi occuparsi di politica è necessario. Non solo sostenendo una parte: soprattutto promuovendo la partecipazione al cambiamento del nostro Paese. Partecipazione come propulsore di democrazia, nel senso più ampio, concreto e quotidiano: cultura, scuola, salute, lavoro, impegno civile.
Questi sono i settori chiave del nuovo risorgimento dell’Italia. Gli stessi settori nei quali – con umiltà, ma con passione – Paolo e Alessandro mettono ogni giorno il loro impegno. Qualche bieco liberista elitario e qualche cinico o pavido conservatore li riterrà scioccamente idealisti. Pazienza. Restano convinti che tutti possiamo stare bene se anche gli altri stanno bene.
Per questo, a pochi giorni dalle elezioni, dichiarano di votare, e invitano a votare:
- per le elezioni politiche: Partito Democratico
- per le amministrative lombarde: Umberto Ambrosoli
- per le amministrative laziali: Nicola Zingaretti
Celare ancora nel segreto dell’urna il rischio di una deriva demagogica? No, grazie.
Con rispetto contrapponiamo allo sfascismo irresponsabile del “tanto sono tutti uguali” la nostra idea, magari imperfetta, di futuro.
- On 8 Febbraio 2013