Quante sfumature di rosa?
di Alessandro Lucchini
Tre eventi recenti hanno motivato il nostro ritorno sul tema del linguaggio di genere: a febbraio il laboratorio sulla comunicazione di genere a Trento, a marzo la discussione sulle quote rosa in Parlamento, e ad aprile, la Nuvola Rosa.
Come si conviene nel web, partiamo dal fondo.
La Nuvola Rosa
“Giovani donne, nuove tecnologie, professioni del futuro”. È questa la tagline dell’iniziativa ideata da Microsoft Italia per sensibilizzare le studentesse italiane sulla necessità di colmare il divario di genere nella scienza, nella tecnologia e nella ricerca. Perché i numeri impressionano: in Italia il 42% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha lavoro, e l’occupazione femminile raggiunge solo il 46,5%. In Europa, per contro, c’è quasi mezzo milione di posizioni disponibili nel mondo del digitale, e si prevede che nel 2020 supereranno il milione. La formazione tecnico-scientifica può dunque giocare un ruolo chiave nella ricerca di lavoro, specie per le donne.
Ecco perché tra il 22 al 24 aprile, a Roma, 700 ragazze dai 17 ai 24 anni hanno potuto seguire gratuitamente oltre 30 corsi articolati in 6 percorsi tematici – TecHer, DevelopHer, LawyHer, EmpowerHer, InspireHer, EmployHer – con oltre 50 relatori da tutto il mondo, tra cui anch’io ho avuto l’onore di essere. Il mio contributo si è espresso in una relazione dal titolo “Quante sfumature di rosa?”, centrata proprio sul linguaggio che aiuta le donne, e in una serie di seminari sulla scrittura digitale,in cui abbiamo riflettuto su come post, tweet, chat, sms, mail lette da smartphone ci spingono a rivedere i must della scrittura professionale: chiarezza, sintesi, organizzazione del testo, capacità seduttive, creatività ecc.
Dal sito www.lanuvolarosa.it si possono scaricare informazioni, ricerche, video e testimonianze di personalità del mondo delle imprese, della scienza e della società civile, a sostegno della formazione tecnico-scientifica delle ragazze italiane, e tutti i video dei vari momenti dell’evento (talk, corsi, tavole rotonde, convegni).
Chiara, Lia, Michela
In questo aggiornamento del sito, inoltre, sostengono il tema alcuni nuovi articoli: quello di Chiara su eguaglianza e rappresentanza politica, attualissimo dopo il recente dibattito parlamentare sulle quote rosa (in occasione della legge elettorale); quello di Lia su un recente confronto televisivo tutto femminile, che sfruguglia nell’antico accostamento degli aggettivi bella, brava e intelligente; quello di Michela sul rapporto tra conflitto e comunicazione di genere, con un interessante paragone con la tenerezza dei lupi.
Con l’occasione, ricordiamo che del tema “linguaggio di genere” ci siamo occupati qualche anno fa con la ricerca Scriveredonna, centrata sulle caratteristiche femminili nella comunicazione, in particolare scritta: capacità di ascoltare, capacità di capire i processi e le sequenze, prima ancora di aver padroneggiato i contenuti. E poi precisione, profondità, connessioni di causa ed effetto. Comprensione dell’esperienza altrui. Sintonia. Oltre, naturalmente, a intuito e ricchezza di emozioni.
99 donne hanno qui raccontato la loro relazione con il loro mondo, i loro affetti, le loro idee ed esperienze, attraverso la scrittura. Difficile scegliere qui degli articoli da segnalare: solo per comodità di esplorazione, eccone alcuni:
Declaratoria della casalinga, di Aurora Lucarelli
La seconda metà del cielo, di Rosella Gaudiuso
Scrivere di tecnologia, di Flaviana Facchini
Dalla scrittura digitale alla scrittura palmare, di Elena Ubertazzi
Frankenstein: un mostro di genere femminile, di Lorena Zerbin
Intuito ( e non solo) nella scrittura di business, di Beatrice Pierotti
Buona lettura 🙂
- On 9 Aprile 2014