“Questo titolo è un pò sbagliato”. Chiaro?
di Lorenzo Carpané
“Questo titolo è un pò sbagliato”. Chiaro?
Se sì, stiamo parlando di un errore ortografico sempre più diffuso. Colpa del T9? Della sempre più diffusa trascuratezza?
Sta di fatto che un titolo così è servito al “Sole 24 Ore” per lanciare la recensione a un libro di Silverio Novelli, Si dice? Non si dice? L’italiano giusto in ogni situazione (Laterza, 2014, 16 euro).
Gustoso da leggere, ma soprattutto utile perché ci ricorda autorevolmente che, al di là di quelli che al momento continuano ad essere veri e propri errori (e pò è tra questi), la lingua è molto più elastica di quello che un tempo eravamo abituati a pensare. E che a determinare la bontà, per così dire, della lingua che usiamo stanno anzitutto il contesto comunicativo e il destinatario.
Come non essere d’accordo? E proprio perché non si può, credo, non essere d’accordo, val la pena chiosare. Dunque, direi così: scrivere adattando la nostra lingua alle diverse situazioni è una delle maggiori opportunità di essere tolleranti. Perché parte dal presupposto che è necessario “ascoltare” le persone è “leggere” il contesto. Occorre cioè mettersi in una condizione di apertura, per poi aver la volontà e anche il coraggio di dire.
Parlare e scrivere è un bell’esercizio di democrazia. Se si vuole.
- On 7 Novembre 2014