Pensieri, parole e lampi nell’occhio
di Massimo Lomartire
Allora, da due/tre giorni, forse da quattro/cinque, vedo “lampetti” all’occhio destro.
All’inizio in modo impercettibile, ieri sera in modo vicino al capodanno partenopeo.
Cerco su Google “vedere lampi” e mi salta fuori una florida sequenza di link di risposta.
Apro il primo e leggo che si tratta di un sintomo della possibile rottura della retina, preludio del successivo distacco se non curata. Mi prende un colpo e lancio allora su Google “ospedale oftalmologia Milano”. Mi salta fuori che è il Fatebenefratelli, a un km circa da dove abito. Bene. Telefono subito (circa h. 23.00), spiego i sintomi, chiedo se devo andare immediatamente. No, mi dice il medico di turno. Ma si presenti qui domattina alle 8. Così eccomi qui in sala d’aspetto del pronto soccorso, con codice bianco e motivo di accettazione “da alcuni giorni fosfeni”. Speriamo di non trascorrerci la giornata.
Se vuoi dare un esempio della proverbiale efficienza milanese puoi indicare il Fatebenefratelli. Qui anche il personale paramedico ha studiato comunicazione e vendite, perché mentre aspetti al PS viene a chiederti come stai e ti dice – sorrisone Durbans – di stare allegro perché se il codice bianco ti fa aspettare e passare davanti anche l’ultimo algerino entrato e perché non hai un cazzo. Mi è simpatico, ma non mi tranquillizza perché potrebbe aver lavorato da un broker. Magari da giovane.
(So di cosa parlo, faccio quel mestiere lì)
Finalmente tocca a me e un medico gigantesco, certamente parente di Bud Spencer, mi intima di sedermi davanti al tipico macchinario da oculista. Mento appoggiato dove si deve e occhi spalancati. Mi abbaglia con fascio di luce polarizzata da 1000 lumen e mi scruta prima un occhio, poi l’altro esclamando ripetutamente ah bene, molto bene! Poi dà un ordine secco al paramedico di servizio “dilatare pupille shnell!”
L’uomo mi afferra il cranio e, come fossi un branzino da condire al limone, mi innaffia con un getto di collirio ad azione rapida. Mi rimettono fuori ad aspettare. Quando ritorno, seconda esplorazione ed esito della “visita oculistica con esame complessivo dell’occhio: all’occhio destro distacco posteriore di vitreo con corpi mobili in retina, ovunque attualmente adesa. Non rotture né lesioni vascolari acute”. Terapia: Vitreoclear crono, una compressa al giorno per quattro mesi, a metà mattina.
Chiedo: dottore, ma come può essere successo? Mi domanda con fare inquisitorio: quanto ha di pressione sanguigna, eh??? Ma guardati la tua, ippopotamo, penso. Invece rispondo cordiale che da quando mi sono messo a dieta e vado a correre sul tappeto rotante per un’ora, tre volte la settimana, ho perso 15 kg e la pressione si è stabilizzata a 120/70. Ma che due anni fa circa ho avuto un episodio di 190/100.
Mi oppone il sorriso sapiente di chi ha capito tutto e mi dice: continui a controllare il peso e ad andare a correre. Ma senti chi parla.
Comunque sono di buon umore. Mi ero spaventato ed è molto meno di quanto temessi. Farò un’ulteriore visita oculistica privata. Per ora saluto Bud, l’assistente, e vado a pagarmi il ticket.
- On 31 Gennaio 2016