Il metodo CRG
Il metodo CRG, Calibrazione-Ricalco-Guida, serve per creare con l’interlocutore una relazione di fiducia. Un feeling. In alcuni casi questo tipo di relazione positiva (rapport) si stabilisce naturalmente: durante lo scambio interpersonale nasce una sintonia spontanea. Quando ciò non accade, può venirci in soccorso il metodo CRG, che ha appunto l’obiettivo di aiutarci a entrare in sintonia con l’interlocutore, costruendo un rapporto di fiducia e quindi favorendo la relazione.
Il metodo si articola in 3 fasi. La calibrazione e il ricalco costituiscono lo strumento per costruire una relazione interpersonale positiva e quindi approdare alla guida, l’obiettivo. Tutte le fasi sono determinanti: senza un’attenta calibrazione, non riusciamo a capire che cosa e come ricalcare. E, senza ricalcare, difficilmente riusciremo a raggiungere il rapport, e quindi a guidare.
Vediamo i passaggi più in dettaglio (puoi anche guardare il video).
Calibrazione. È lo studio del destinatario e dei suoi modelli di conoscenza e di rappresentazione del mondo. Passa attraverso l’osservazione e l’ascolto: le immagini e le parole che usa, le sue manifestazioni fisiche ed emotive. Ci è di grande aiuto in questa fase sapere che cosa sono e come funzionano i sistemi rappresentazionali (visivo, auditivo, cenestesico). Imparare a calibrare il sistema rappresentazionale dell’interlocutore è utilissimo per capire come riceve, seleziona ed elabora le informazioni; per conoscere come ragiona, decide, agisce.
La calibrazione è anche determinante per decidere che cosa ricalcare. È il primo passo, forse il più difficile, proprio perché ci richiede di sospendere il giudizio, cosa quasi innaturale.
E questa è infatti un’altra sua importantissima funzione: richiedendoci un’analisi attenta, la calibrazione ci insegna a osservare e ascoltare. Ritarda il sopraggiungere del giudizio, lo sposta nel tempo. Calibrato a fondo il nostro interlocutore, possiamo passare alla fase del ricalco.
Ricalco. Ricalcare qualcuno significa entrare nella sua sfera comunicazionale, vedere le cose dal suo punto di vista, parlare la sua lingua, conoscere le sue sensazioni. Non soltanto con le parole, anche con gli atteggiamenti, col tono di voce, con le sfumature. È il rispecchiamento con cui possiamo riprodurre un suo comportamento. In quanto attestazione di somiglianza e condivisione, il ricalco produce senso di appartenenza e sicurezza.
Guida. Una volta calibrato e ricalcato il nostro interlocutore è il momento di passare alla guida. La guida è il momento in cui smettiamo di riprodurre le scelte dell’interlocutore e – con dolcezza – cominciamo a condurlo verso il nostro obiettivo. Possiamo farlo inserendo gradualmente nella conversazione un punto di vista differente, facendo breccia nelle resistenze, portando su un altro piano l’interlocutore. Il passaggio alla guida può essere manifesto, gestito soprattutto a livello verbale, o più sottile: un’alterazione del respiro, dello sguardo, del tono di voce o dell’atteggiamento. Il passaggio dal ricalco alla guida è complesso, perché si entra nella sfera delle opinioni e delle convinzioni personali. Inoltre non dobbiamo mai dimenticare che guidare significa condurre, portare. Non spingere. Significa muoversi insieme verso un obiettivo comune.
P.S. Uno studio sull’applicazione del metodo CRG nella comunicazione scritta
è nel nostro libro La magia della scrittura, scaricabile gratuitamente online.
In particolare, le pagine 9-12.
- On 30 Giugno 2014