Scrittura tra sensi e consensi
di Alessandro Lucchini
Da una ricerca sui modelli neurolinguistici che potenziano la comunicazione scritta.
La magia della scrittura.
Così s’intitola la ricerca realizzata nel 2005 dalla Palestra della scrittura, pubblicata da Sperling & Kupfer, sui modelli neurolinguistici che influenzano la scrittura. L’obiettivo è capire come il cervello gioca sulla tastiera, e come un certo linguaggio può guidare la percezione dei lettori.
Tra quei modelli, uno tra i più noto – forse anche più efficaci, più interessanti da studiare – è quello dei “sistemi rappresentazionali”: sistemi che elaborano informazioni, usati dalle persone per conoscere e rappresentare il mondo.
Ognuno di noi filtra la realtà attraverso i suoi canali d’ingresso – i cinque sensi – e inconsapevolmente la rielabora. Si crea così una “rappresentazione” del mondo: immagini, suoni, odori, gusti, sensazioni, semplificando il modello originario.
Tutti usiamo tutti i sistemi rappresentazionali, ma tendiamo a prediligerne uno. I sistemi rappresentazionali visivo, auditivo e cenestesico indicano l’organo sensoriale privilegiato nel raccogliere ed elaborare le informazioni: vista, udito o cenestesia (olfatto-gusto-tatto).
La scelta di un sistema comporta anche la scelta – inconsapevole, ma accurata – delle parole necessarie per codificare l’esperienza stessa, che poi si riflette nel linguaggio.
Prima delle parole, a rivelare il sistema dominante di una persona sono i suoi comportamenti. I visivi hanno forte immaginazione, attenzione a colori, dimensioni, distanze. Tono e volume di voce alto, poche pause, respiro veloce, postura eretta e sguardo alto; gestualità descrittiva, mani che si muovono verso l’esterno, palmi aperti verso il basso. Gli auditivi hanno tono di voce armonico e monotono; gestualità a tempo con le parole; mani vicine al viso (bocca e orecchie); testa inclinata verso la fonte del suono. I cenestesici hanno tono e volume di voce bassi, pause lunghe (per assaporare ogni sensazione); spalle rilassate, sguardo basso, respiro profondo; la gestualità muove dall’esterno verso il corpo, palmi verso l’alto, in modalità propiziatoria.
Come si riflette tutto questo nella scrittura?
Il sistema visivo è impiegato per osservare la realtà e riprodurre immagini nella mente. Si manifesta nel linguaggio con la scelta di parole della vista: vedere, osservare, chiarire, focalizzare, dipingere, tratteggiare; chiaro, limpido, cristallino, nitido, brillante, oscuro, fosco, torbido; immagine, quadro, scenario, schema, colori.
“In prospettiva a lungo termine, il quadro della situazione si presenta più roseo del previsto.”
“Eccoti la bozza per il rinnovo 2004. Puoi darle un’occhiata per vedere se può andare?”
I visivi curano molto anche gli aspetti non verbali della scrittura: tipo e dimensione dei caratteri, titoli evidenti, formattazione, colori, interlinea, sfondi, loghi ed elementi decorativi.
Il sistema auditivo registra come “suonano” le informazioni, e spinge a costruire dialoghi per organizzare le percezioni. Si esprime nel linguaggio con le parole dell’udito: ascoltare, sentire, parlare, dire, spiegare, suonare; acuto, sordo, stridulo, forte, piano; armonia, sintonia, dissonanza, campanello d’allarme.
“Ti comunico le scadenze delle garanzie da rilasciare alla società Xyz. Dimmi se potete dare risposte rapide.”
Nella scrittura, gli auditivi sono attenti agli aspetti paraverbali: ritmo, allitterazioni, assonanze, metrica, lunghezza delle parole e delle frasi, pause, riprese veloci o tranquillo fluire del testo.
Il sistema cenestesico organizza le percezioni intorno alle sensazioni olfattive, gustative e tattili. Il linguaggio è caratterizzato da parole che attengono alla fisicità e all’emotività: sentire, provare, gustare, fiutare, toccare; caldo, freddo, pesante, concreto, ruvido, gustoso; odore, contatto, sapore, sensazione, attrazione.
“La sua concreta relazione ha espresso bene gli umori del momento, ma anche il gusto della sua scelta.”
Negli scambi interpersonali legati alla scrittura, è molto utile riconoscere i “predicati sensoriali” più utili per quel lettore o quei lettori, ossia il vocabolario interno a ogni sistema rappresentazionale: in pratica, i verbi, i sostantivi, gli aggettivi e gli avverbi con riferimenti sensoriali specifici, usati per costruire le frasi.
- On 25 Ottobre 2012