Richiedi informazioni
  
Iscriviti alla Newsletter
logologo_light
  • Chi siamo
  • Formazione
    • Corsi aziendali
    • Corsi open
    • Coaching
  • Clienti
  • Laboratorio
    • Ricerche
    • Video
    • Continuo imparare
    • Bibliografia
    • Dizionario del business writer
  • News
  • Libri
  • Pocherighe
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Formazione
    • Corsi aziendali
    • Corsi open
    • Coaching
  • Clienti
  • Laboratorio
    • Ricerche
    • Video
    • Continuo imparare
    • Bibliografia
    • Dizionario del business writer
  • News
  • Libri
  • Pocherighe
  • Contatti

Una questione (inter) personale

Lettera aperta al comunicatore e alla comunicatrice che è in noi

di Gabriella Rinaldi

Poco più di un mese fa, quando tutto questo non era abitudine e assaggiavamo a suon di concerti nel cortile l’idea di una quarantena lunga più di un mese, non mi sarei mai aspettata che potessimo diventare un capitolo sui libri di storia. Noi, che il cambiamento ce lo raccontiamo in tutte le salse, come se fosse sempre intorno a noi, prima o dopo, ma mai veramente con noi.

Ero convinta che è un tempo troppo veloce per essere ricordato, che le conversazioni subiscono la dittatura della doppia spunta blu, che le relazioni sono appese ad un invisibile filo digitale che è parte di un’intricata rete, che abitiamo uno spazio che promette libertà e poi ci restringe il campo vitale.

Poi ci ho pensato.

Siamo a tu per tu con un vecchio amico, o nemico a seconda delle situazioni: il tempo. Oggi possiamo disporne come vogliano nelle nostre case: possiamo lavorare con i nostri tempi, possiamo leggere, giocare e cucinare, possiamo goderne con le persone con le quali eravamo persino troppo stanchi di parlare a fine giornata. Oggi abbiamo la grande opportunità, seppure non lo sia per tutti (penso alle vittime di violenza domestica, e a chiunque soffre della precarietà del momento sia dal punto di vista psicologico che economico), di tornare a leggerci e di farlo andando anche oltre le parole.

Riscopriamo il valore degli spazi, di uno sguardo e del tempo condiviso.
Emergono sapori e dissapori che non avevano avuto modo di emergere così evidenti.

All’inizio di tutto questo, lo ammetto, ero confusa. A tratti spaventata dalle notizie e dall’imprevedibilità. Murphy e le sue leggi hanno sempre ragione, mi ripetevo. Se qualcosa va storto è sicuro che lo farà. E ovviamente per me non è diverso. L’ho presa sul personale ed ero arrabbiata. Ero anche felice però, di ritrovare il comfort di casa che mi stavo perdendo a causa degli impegni.

Poi mi sono resa conto di quanto siamo incredibilmente uniti in tutto questo. Quanto non ci sia nulla di personale ma quanto invece tutto sia inter-personale e vada oltre le parole. Mai come oggi abbiamo bisogno di una comunicazione empatica, non violenta, autentica. Rimaniamo umani parlando al comunicatore che in noi e proponiamogli di allenarsi a diventare sempre più smart nella relazione con se stesso, con gli amici, con i colleghi in video-chiamata. Cerchiamo una via per l’accordo, per disinnescare eventuali contrasti ed essere pronti al confronto e alla collaborazione positiva. Capiamo quando parlare, e quando restare in silenzio ad ascoltare.

Come suggerisce Claudia Comaschi “è vero che è impossibile non comunicare, ma è altrettanto vero che non si può non interpretare”. E allora alleniamo il nostro linguaggio para verbale, quello non verbale e le nostre parole ad essere coerenti col nostro sentire e cogliamo l’occasione per sfruttare lo spazio digitale ed essere davvero liberi nella comunicazione.

Ps. Ho un suggerimento: il 24 aprile Claudia Comaschi ha iniziato a svolgere un corso online per parlare del “Linguaggio dell’accordo”, cioè di come gestire e orientare le relazioni interpersonali. Il corso continua per una mezza giornata l’08 maggio. Ora che i nostri equilibri familiari e lavorativi hanno assunto nuove forme è l’occasione per prenderci cura del nostro linguaggio. Teniamoci stretti.

  • On 27 Aprile 2020

Articoli recenti

8 Febbraio 2021

Certificare il “Plain language”

di Lorenzo Carpanè

4 Febbraio 2021

Il linguaggio dell’accordo

Il linguaggio dell’accordo

di Gabriella Rinaldi

Corsi - Scrittura

  • Business writing
  • Scrivere contratti semplici e chiari
  • Web e social writing
  • Scrivere e-mail: se, quando, come
  • Raccontare con le slide
  • Storywriting

Corsi - Comunicazione

  • Il linguaggio dell'accordo
  • Parlare in pubblico
  • Sorridere dietro una mascherina
  • Resistenze al cambiamento
  • Leadership 
  • Negoziazione
  • Ascoltare e comunicare
  • Gestione dei reclami
  • Corso avanzato di promozione e di vendita
  • Il no positivo
  • Personal branding e uso dei social
  • Il linguaggio della salute

Corsi - Cambiamento

  • Futuro anteriore, (pre)raccontare il cambiamento
  • Change Management
  • Time management
  • Budo & Business
  • Umorismo al lavoro
  • Riunioni: linguaggio e logica
  • Formazione formatori

Consigli di lettura: Una questione privata, L'estate torbida, Senza sangue, L'ultimo arrivato

Dire di no e proteggere la relazione (bad news e altre grane)

Scroll
Palestra della Scrittura Srl

Palestra della Scrittura


Viale Daniele Ranzoni 17
20149 Milano
info@palestradellascrittura.it
Tel 02 36747940
Fax 02 36747942

Navigazione
  • Chi siamo
  • Formazione
  • Clienti
  • Ricerche
  • Video
  • # continuo imparare
  • Libri
  • News
  • Contatti
  • Privacy
Articoli Recenti
  • Sergio Casella 2 Marzo 2021
  • Afsoon Neginy 15 Febbraio 2021
  • Certificare il “Plain language” 8 Febbraio 2021
  • Il linguaggio dell’accordo 4 Febbraio 2021
Rimaniamo in contatto
@ 2018 Palestra della Scrittura s.r.l. • Sede legale: viale Daniele Ranzoni 17 • 20149 Milano • P.IVA 04922070968 • REA Milano n. 1782406 • Cap. sociale € 10.000,00