Cambiare punto di vista, ritrovarsi dall’altra parte, per capire l’importanza dell’ascolto.
Intervista a Mariaelena Giudici,
Nel lavoro del medico sembra essere molto difficile mettersi nei panni dell’altro. Mariaelena Giudici, medico, ci racconta tre situazioni della sua vita in cui si è ritrovata dall’altra parte, e che hanno funzionato da chiave per aprire qualche serratura all’ascolto.
Nel lavoro del medico sembra essere molto difficile mettersi nei panni dell’altro. Qual è la tua esperienza?
Andare e “ritrovarmi” dall’altra parte, questa per me è stata la chiave che ha cominciato ad aprire qualche serratura. Se penso all’ascolto, penso a questo percorso, applicato a tre situazioni della mia vita.
- On the other side of the bed. Faccio il medico da 15 anni. Due esperienze “dall’altra parte del letto” hanno cambiato il mio atteggiamento, anche se in modo molto doloroso. Non da paziente, ma da familiare di paziente, quando mia madre e mio cognato si sono gravemente ammalati e poi sono mancati.
Fino ad allora non avevo capito quanto conti incontrare sulla propria strada di paziente o di familiare qualcuno che ti ascolti. Che ascolti non solo le domande tecniche, ma che sia capace di portarti via dal corridoio, e ascoltare in un luogo tranquillo anche l’angoscia, lo smarrimento, l’approssimarsi del lutto. - On the other side of the Channel. Da quasi due anni mi sono trasferita a Londra a lavorare. Quando inizi a lavorare nel Regno Unito, il General Medical Council ti rilascia un libriccino, scritto in modo talmente semplice da sembrare banale, dal titolo Duty of a doctor. Dice cose del tipo “Devi ascoltare il Paziente, le sue preoccupazioni, e dare spiegazioni che sia in grado di capire”. Sono lieta di trovarmi oggi in un paese dove queste semplici cose non sono date per scontate, ma vengono codificate e insegnate, perché tutti sono chiamati a offrire un livello e una qualità di ascolto e di confronto che sia per lo meno standard.
- On the other side of the shore. Cinque anni fa decisi di andare a fare un corso di vela. Il terzo giorno ci ritrovammo in una situazione meteorologica agitata… ero terrorizzata, totale neofita della vela, ma al tempo stesso sentivo attorno a me uno spettacolo naturale incredibile… e sentivo che lì in mezzo potevo ascoltare tutto di questo spettacolo grandioso! Fu una sensazione impagabile. E infatti appena posso m’imbarco.
Che c’entra tutto ciò con l’ascolto? Trovo c’entri, eccome. Ritrovarmi “dall’altra parte della riva”, in un guscio galleggiante sapientemente progettato, mi ha dato una opportunità unica: ascoltare il 100% di quello che la natura vuole comunicarci. E in quel guscio galleggiante, con l’ascolto, nasce una migliore qualità delle relazioni, personali e professionali.
* Mariaelena Giudici è medico internista al King’s College Hospital NHS Foundation Trust di Londra.
Per approfondire:
IL LIBRO DUE ORECCHIE, UNA BOCCA
IL CORSO ASCOLTO E COMUNICAZIONE
- On 23 Maggio 2018