Costituzione italiana e comunicazione efficace
Almeno 3 buoni motivi per conoscerla (e amarla)
di Gabriella Rinaldi
Il discorso sulla Costituzione italiana di Liliana Segre
Ci sono persone, come Liliana Segre, che rendono viva la nostra Costituzione e le danno voce.
Sono passati pochi giorni dal discorso con cui la senatrice a vita Liliana Segre ha aperto la seduta per votare il presidente del Senato a Palazzo Madama.
Il testo del suo discorso ha fatto il giro del web in pochissimo tempo. Ha pronunciato le sue parole con rispetto nei confronti dell’istituzione che rappresenta, consapevole del privilegio della sua posizione, forte del suo stile comunicativo gentile.
Ha scelto dei concetti precisi e li ha espressi con chiarezza, senza mai risultare pesante o ripetitiva.
Ha usato un ritmo incalzante e fermo. Ci ha suggerito i tempi con cui scandire il presente e come accordare gli strumenti con cui affrontarlo pacificamente.
Ha parlato di me, di te e delle molteplici versioni di noi. Ha dichiarato anche la necessità di collaborare per rispettarle tutte e vivere bene. Si è fatta portavoce della bellezza della pluralità.
Ha poi fatto riferimento all’articolo 3 della nostra Costituzione, quello in cui si proclama che tutti i cittadini e tutte le cittadine hanno pari diritti e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico che causano le disuguaglianze.
“Non è poesia e non è utopia: è la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se abbiamo programmi diversi per seguirla.” – ha detto così.
Semplice, chiara, democratica, inclusiva. Così come è scritta la Costituzione.
Ecco almeno 3 buoni motivi per cui dovremmo conoscerla (e amarla).
1. È la più bella del mondo
Te lo ricordi il monologo di Benigni in tv per parlare di lei, La più bella del mondo?
Con quel suo stile appassionato, ci ha ricordato:
• l’impegno con cui è stata scritta la nostra Carta costituzionale
• perché dovremmo partecipare attivamente alla vita politica
• il potere, piccolo ma concreto verso il bene o il male, di tutte le persone.
L’ha chiamata la legge del desiderio perché, a differenza delle leggi che vietano e proibiscono, è un testo che favorisce la partecipazione sociale e protegge dalla paura.
Lo ha detto anche Lugi Scalfaro nel 1988 che “non esiste al mondo una Carta più completa e più umana”.
La scrittura stessa della Costituzione è il risultato di molteplici esperienze umane e punti di vista, tradizioni culturali e politiche diverse, che hanno aiutato 21 donne e 535 uomini a sentire l’impegno e l’onore di prendere insieme la penna.
Mani diverse hanno cercato un denominatore comune e hanno scelto le parole migliori per dimostrare che questa Carta è per la gente, per ogni cittadina e per ogni cittadino.
Hanno scelto il segno particolare che avrebbe caratterizzato questa Carta costituzionale, la nostra: il primato della persona umana.
2. È scritta bene
Se è vero che “La paura è alla radice della cattiva scrittura”, come dice Stephen King, allora è evidente che madri e padri costituenti erano guidati da ben altre emozioni e sentimenti quando hanno scritto questo testo.
Per capire quali è importante conoscere il contesto in cui viveva la popolazione italiana.
Infatti quando la Costituzione è stata scritta, tra il 1946 e la fine del 1947, gran parte delle persone era tagliata fuori dall’uso della scrittura e della lettura.
Più del 60% della popolazione parlava solo dialetto e il 59,2% delle persone adulte era senza licenza elementare.
Dunque consapevoli della situazione del Paese e motivati dalla necessità di parlare di contenuti complicati in modo semplice, hanno scelto un linguaggio accessibile che tenesse conto delle condizioni di difficoltà di comunicazione di una buona parte della popolazione.
Per questo il testo costituzionale è innanzitutto un testo breve se pensiamo alle tante voci che vi si intrecciano e al fatto che parla dei princìpi e dell’architettura dello Stato (circa 9.300 parole).
Inoltre, se consideriamo che l’ideale per farsi capire è scrivere frasi con al massimo 25 parole, la Costituzione italiana è scritta con una media esemplare di meno di 20 parole per frase.
È poi un testo chiaro perché i costituenti e le costituenti hanno avuto grande cura nella scelta delle parole e hanno vinto il famoso terrore semantico di cui ci parla Calvino. Infatti quasi il 93% del testo della Costituzione è scritto con il vocabolario di base della lingua italiana (per intenderci, quello in cui si scrive “io vado” e non “mi reco”).
Su 1375 lemmi contenuti nella nostra Costituzione solo 355 sono estranei al vocabolario di base, come ricorda Lorenzo Carpanè in questo articolo sul linguaggio chiaro, semplice, efficace.
È insomma un testo comprensibile, pensato per essere leggibile e trasparente, è la dimostrazione che un contenuto serio e complesso può essere chiaro e semplice.
Sono stati in grado di ridurre la distanza tra la lingua parlata e scritta, cioè adottare una lingua più semplice e naturale, chiara e capace di immaginare chi legge e instaurare con lui o lei una relazione di fiducia.
Questo è fantastico se pensiamo che la nostra Costituzione è stata scritta secondo il principio Write the way you speak, incredibilmente prima di qualsiasi corso di business writing.
3. Costituzione fa rima con inclusione
Anche solo leggere i principi fondamentali della Costituzione italiana ci dà l’idea dello spirito con cui è stata scritta, l’idea che il diritto, da parola scritta, può e deve diventare parola viva.
Come? Estendendo a quanti più soggetti possibile il godimento dei diritti e la partecipazione al vivere sociale.
Gli articoli della Costituzione sono stati scritti pensando alle ricadute sociali di ciascun principio, nel tentativo di creare una società più democratica e partecipativa
[…]senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Che è un altro modo per dire che la Costituzione italiana, oltre a essere esempio di comunicazione rispettosa ed efficace, parla di inclusione in ogni suo punto.
Come Liliana Segre, quando ha aperto la seduta per votare il presidente del Senato a Palazzo Madama.
***
D&I e linguaggio è il nostro nuovo corso aziendale dedicato a chi desidera conoscere presupposti e tecniche del linguaggio inclusivo per migliorare la propria capacità comunicativa professionale.
- On 19 Ottobre 2022