Età: raccontare le generazioni
I colori della vita: la storia di Maria
di Marialuisa Mazzilli, Stefania Nocera, Federico Peri, Giorgia Presicci, Lucrezia Sportiello, Gaia Zanarella.
Nella piccola cittadina di San Fiori, nascosta tra le colline verdi dell’Italia, c’era una giovane signorina affascinante che rispondeva al nome di Maria. Maria era una presenza costante nel paesaggio, un’icona vivente che portava con sé la leggerezza e la spensieratezza della sua giovane età. Aveva un naso alla francese, slanciato, che conferiva al suo viso una dignità straordinaria.
Maria amava indossare un velo piumato sulla testa, come un’ancella delle divinità antiche. Il velo era un piccolo capolavoro di grazia, leggero come l’aria, adornato con piume che sembravano danzare al vento.
Ogni sabato mattina, Maria si recava al mercato del paese, dove i colori e i profumi la avvolgevano in un’esplosione di sensazioni. Il rumore del mercato, il suono delle voci e dei passi, la miscela di odori e il calore del sole sulla sua pelle erano una sinfonia sensoriale che la riempiva di gioia.
Quel giorno però, notò una figura misteriosa che sedeva su una panchina, con il suo stesso velo piumato sulla testa e un naso aquilino che le conferiva un’aria di dignità.
Incuriosita, Maria si avvicinò alla vecchietta e le sorrise. La vecchietta ricambiò il sorriso con gentilezza, e i suoi occhi rugosi sembravano raccontare storie secolari. Maria si presentò e scoprì che il nome della vecchietta era Nonna Rosaria. Nonna Rosaria era una figura leggendaria in paese, con una reputazione di saggezza e gentilezza che aveva attraversato generazioni.
Le due donne iniziarono a conversare sotto il caldo sole estivo. Nonna Rosaria raccontò a Maria storie della sua giovinezza, dei tempi passati e delle tradizioni del paese. Nonostante la differenza di età, le due donne condividevano molte passioni.
Iniziarono a fare lunghe passeggiate insieme, raccolte di fiori e picnic nel parco. Maria imparò a cucinare alcune delle ricette tradizionali di Nonna Rosaria, e così il cibo divenne un’altra forma di connessione tra loro. Il naso aquilino di Nonna Rosaria si sollevava con piacere all’odore dei piatti preparati con amore da Maria.
Con il tempo, Maria divenne una figura rispettata in città, proprio come la sua amica. Il loro legame diventò un esempio di quanto le generazioni potessero imparare l’una dall’altra. Il velo piumato di Nonna Rosaria e il sorriso radiante di Maria divennero simboli di una connessione speciale che aveva superato il divario generazionale.
La ricchezza delle generazioni
Nel cuore della pittoresca San Fiori, tra le colline verdi dell’Italia, il nostro gruppo ha intrapreso un affascinante viaggio nella comprensione delle generazioni. Il proposito di esplorare questo tema complesso è nato dalla volontà di catturare le sfumature delle esperienze umane attraverso una lente unica: la personificazione. L’esercizio richiedeva la creazione di una storia partendo da una figura che racchiudeva al suo interno due persone contemporaneamente, dando così vita a Maria e Nonna Rosaria, due anime distinte che coesistevano in un unico racconto intitolato “I Colori della Vita”. Questa narrazione è stata intessuta di emozioni, tradizioni e connessioni profonde.
Questo esercizio di creazione è stato più di un semplice atto narrativo; è stato un processo di personificazione che ha reso tangibili le sfaccettature delle generazioni. Attraverso la penna e la creatività di ciascun membro del nostro gruppo, Maria, una giovane icona della contemporaneità, e Nonna Rosaria, custode di saggezza tramandata, hanno preso vita. Il velo piumato di Maria e il naso aquilino di Nonna Rosaria sono diventati simboli visivi di una connessione che va oltre il tempo e lo spazio.
Il nostro progetto non è stato solo il risultato delle abilità individuali, ma piuttosto della nostra coesione come gruppo. Lavorando insieme, abbiamo dato vita a due personaggi che incarnano la ricchezza delle diverse generazioni, dimostrando che, nonostante le disparità temporali, esiste un filo invisibile che unisce le esperienze umane.
Attraverso la storia di Maria e Nonna Rosaria, abbiamo esplorato le trame intrecciate delle loro vite e i ponti che hanno costruito tra passato e presente. Il nostro lavoro di squadra ha permesso di trasformare un semplice esercizio creativo in un potente esempio di connessione intergenerazionale. “I Colori della Vita: La Storia di Maria” è più di una narrazione; è un invito a scoprire e abbracciare la bellezza della diversità che ciascuna generazione porta con sé.
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Allenarci a cooperare
Questo racconto nato da giovani menti creative dell’Università IULM è il risultato di un esercizio di cooperative writing, di scrittura cooperativa. L’esercizio consisteva nell’osservare la famosa illusione ottica della giovane e della anziana, scrivere delle storie individuali in base a ciò che vedevano e poi collaborare per cucire i pezzi singoli in un’unica storia.
Ne è emerso un testo che narra abilmente un tema, quello dell’età e delle generazioni, che ancora fatica a essere raccontato come scambio piuttosto che come scontro. Oltre alla capacità di condividere e fare sintesi di idee, quindi di fare squadra, è evidente che il gruppo abbia messo in campo la sensibilità e la freschezza di uno sguardo giovane nel comunicare un tema tanto delicato quanto importante. Come a suggerire: fare sì, ma anche essere.
Per approfondire:
- guarda il video: Le parole dell’inclusione – Ageismo
- leggi l’articolo: Linguaggio inclusivo: solo genere?
- On 18 Dicembre 2023