Dizionario minimo delle generazioni
Da tempo collaboriamo con Mediobanca e StartupItalia su una rubrica dal titolo Dentro le parole. Tra le molte riflessioni sul potenziale delle parole, abbiamo ragionato anche sul confronto tra età diverse e sugli stereotipi che possono seguirne, sfociando magari in discriminazioni e svalorizzazioni: l’ageismo, appunto.
Qui abbiamo raccolto una lista di parole che potrebbero far sentire “straniere” generazioni semplicemente diverse. Noi di Palestra della scrittura le copriamo tutte, quindi abbiamo realizzato questo Dizionario minimo delle generazioni per conoscere meglio il linguaggio di ciascuna generazione e fare esercizio di scambio.
Come tutti i dizionari, anche questo non si sogna di proporre un modello di lingua, né di dare suggerimenti: vuole solo raccontare come vengono usate le parole per una minima rappresentatività.
Generazione Z
A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – K – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Y – Z
Accannare: lasciare, mollare, scaricare il/la partner (mi ha accannato per un altro)
Acchittarsi: vestirsi elegante (Giulia s’è acchittata per te stasera!)
Appiccio: accendino (Hai un appiccio, che devo fumare?)
Baccagliare: corteggiare, tacchinare (vale indistintamente per ogni genere)
Baitare: fare da esca (baitalo che arriviamo; non fa altro che baitare in rete)
Bae: acronimo per Before Anyone Else, ossia persona che viene prima di chiunque altro, quindi migliore amico/a, o persona sentimentalmente legata
Bingiare, o fare binge-watching: da binge = gozzoviglia, abbuffata, guardare gli episodi di una serie tv uno dietro l’altro, senza sosta
Blastare: da to blast, far esplodere, distruggere, far saltare in aria, attaccare e zittire l’interlocutore dall’alto di una presunta superiorità intellettuale o morale (dal gergo dei frequentatori dei siti di relazione sociale)
Bombare: avere un rapporto intimo con qualcuno
Bro: fratello, amico, qualcuno che condivide esperienze e gusti
Charmare: incantare, affascinare (non posso farci nulla, m’ha charmato)
Chillarsi: rilassarsi
Ci sta: per approvare una proposta di qualcuno
Creepy: strisciante, raccapricciante, spaventoso, che fa accaponare la pelle; qualcosa o qualcuno che suscita inquietudine
Cringe: battuta, scena o comportamento che suscitano imbarazzo e vergogna in chi osserva
* Ne ha parlato Alessandro Lucchini insieme a Paola Centomo nella diretta di Dentro le Parole, la serie di Mediobanca sul linguaggio inclusivo
Crush: non c’entra con lo schiacciare, una crush è un’attrazione fortissima per qualcuno; si usa anche in forma personalizzata (Crush oggi m’ha scritto)
Dissare: prendere in giro, criticare o addirittura accusare, insultare; viene dalla cultura hip-hop, specie nel rap, dove il dissing è la gara di insulti tra rapper
Drepa/Drema: stanno per padre e madre. Esempi base di Riocontra, ossia il parlare al contrario o invertendo le sillabe. Il cantante Rkomi ha formato così il nome d’arte dal suo nome vero, Mirko
Droppare: da to drop, far cadere, abbandonare. Viene da mondo dei giochi: si usa per chi ha lasciato una partita, ma anche un lavoro, un corso di studi o altro
Drum: tabacco (mi fai un drummino?)
Failare: sbagliare (ho failato alla grande)
Fare la bava: essere innamorati in modo irrefrenabile, fino a perdere dignità (stai a fa’ la bava dietro quella tipa)
Far salire il crimine: arrabbiarsi moltissimo (occhio, amò, mi fai salire i crimini!)
Fattanza: essere sotto effetto di sostanze psicotrope
Flexare: fare il figo (mostrare i bicipiti piegando il braccio)
Flammare: infiammare, litigare animosamente tramite messaggi
Followare: seguire, dai followers dei social network, con il senso di “non ti capisco” (non ti followo)
Fomo: acronimo per Fear of missing out, paura di rimanere esclusi: indica l’ansia di chi teme di restare fuori da qualcosa d’importante se non presidia assiduamente i social
Friendzonare: alla lettera, friend zone è la zona di amicizia, indica il limitare una persona in una relazione che non va oltre l’amicizia (Marco ha friendzonato Monica, la Vale m’ha friendzonato); anche con valore aggettivale o sostantivato (il friendzonato sta male)
Ghosting: dopo un periodo di frequentazione anche intensa, sottrarsi all’improvviso, non rispondere a chiamate o messaggi, far perdere le tracce (ho fatto un po’ di ghosting)
Hangover: postumi di sbornia
Hittare: colpire (da “hit”)
Igrumare: unirsi carnalmente
Killare: anglicismo di facile intuizione, derivato dallo slang dei videogiochi (se non la pianti ti killo)
Lovvare: amare, in senso ampio; ti lovvo vale per quasi tutte le forme di relazione
Morto/a: effetto divertito, o frustrato, o incredulo (mi racconta sta cosa e, tipo, io morta)
Nabbo: italianizzazione di noob, o newbie, neofita, principante; è qualcuno che non sa fare bene qualcosa, la classica pippa
Nerdare: passare molto tempo in un videogioco (mi piacesse studiare quanto nerdare!)
Peso: persona non facile da sopportare (sto tipo è bello peso); utile anche per dire “che sbatti” (peeeeso)
Pezzotto: contraffatto, fasullo (dai, quel maglione è pezzotto)
Preso bene/preso male: reagire bene o male a un fatto; sembra essere la personalizzazione del “prendersela” bene o male
Polleggiare: camminare con aria tronfia e noncurante, come il pollo; per estensione, stare sereni
Rollare: girare una cartina con il drum (tabacco) per fare una sigaretta (rollami una siga)
Sbatti: accorciamento di sbattimento, con la variante sbatta e il diminutivo sbattella, è l’affannarsi, improduttivamente, per un risultato; è anche la non voglia di fare qualcosa di noioso o pesante (non ho sbatti di + infinito); o l’essere preda di nervosismo o malumore (sto andando in sbatta)
Schioppare: scoppiare (basta, mi sta schioppando la testa), ma anche percuotere qualcuno (se non la pianti, ti schioppo)
Sciallanza: da scialla, ormai un classico (stai tranquillo!), diffuso dal romanesco a tutta Italia; da lì anche scialloso, divertente e sciallato, disteso, rilassato, di chi sa prendersela comoda
Shippare: deriva da shipping, che a sua volta deriva da relationship; si shippano due persone quando le si vorrebbe vedere coinvolte, innamorate, che diventassero una coppia
Smella: cattivo odore (senti che smella in questa stanza)
Spingere: sta per “ok” con entusiasmo (Andiamo a Tenerife? Sì amò, spingere ci sta un botto), utile anche quando si è carichi per fare qualcosa (abbiamo 3 ore di tempo e 150 cose da fare, daje raga si spinge), o per fare un complimento rispetto a una situazione (Amò primo stipendio 1200 netti; Wow teso spingere!), anche nel senso di continua così
Spoilerare: rivelare in anticipo la trama o la fine, di una storia, di un romanzo, di un film, ecc.
Stare sotto: essere molto coinvolto sentimentalmente da una persona (Mirko ci sta sotto per Gloria). Lì vicino c’è il sottone, quello che si mette spesso “a zerbino” a vantaggio di qualcun altro
Super: prefisso onnivalente di amplificazione, che sia aggettivo o sostantivo o verbo (supercarino, superinteressante, supersbatta, ti superlovvo…). Varianti lessicali: top, toppissimo, cool, yeah
Traiardare: da try hard, impegnarsi a fondo in qualcosa
Triggerare: da trigger, grilletto. Provocare, innescare. Descrive la sensazione di fastidio e disturbo percepita dopo una provocazione (le sue parole m’han triggerato)
Trollare: disturbare in maniera esasperante. Dal gergo dei videogiochi e delle comunità della rete, dove chi interviene in modo provocatorio, offensivo o insensato, al solo scopo di disturbare le normali interazioni, è appunto un troll
Vai tra/In tra: sta’ tranquillo, anche nel senso di figurati, non ti preoccupare, nessun problema. Interessanti le omonime canzoni di Ghali e di Lolo
Zio/zia: espressione antica, rivitalizzata dal rap; niente a che fare con le parentele, anche se ricalca gli americani bro/sis, e pure i nostrani fra/fratè. Appellativo affettuoso o scherzoso, può rinforzare un’espressione (dai zio, fallo per me), esprimere assenso, spesso in compagnia di bella (bella zio/zia), o addolcire un rifiuto (no zio, non ci sto dentro). A volte, da solo, magari allargando le braccia, può esprimere un intero concetto (guarda, lo farei proprio se appena potessi, ma proprio non ce la faccio, e mi dispiace un botto…)
1.5x, 2x: facciamo in fretta; dalla velocità aumentata con cui, per perdere meno tempo, si ascoltano i messaggi audio (dai ma’, vai in 2x che non c’ho sbatta)
- On 1 Febbraio 2024