L’importanza dell’anamnesi: ascolto, dialogo, empatia
Intervista a Emilio Iodice,
Citando Hahnemann: «da parte di colui che pratica l’arte del guarire… si esige…: un animo senza pregiudizi, l’attenzione nel corso dell’osservazione, un’onestà scrupolosa».
Quindi? Si esige ascolto.
-Quanto è importante, per un omeopata, l’ascolto del paziente?
L’omeopata è il medico che ascolta e osserva: è necessario far tacere i propri schemi intellettuali, i propri pregiudizi scientifici. Quando parlo di omeopatia la intendo nel senso datole da Hahnemann: una medicina “totale” nella quale si fondono corpo spirituale e corpo fisico. Per di più il “rimedio“ omeopatico agisce proprio stimolando la libertà di scelta e aumentando le risorse energetiche dell’individuo. Diventa quindi fondamentale l’anamnesi, ossia l’ascolto del paziente da parte del medico.
-In che cosa consiste l’anamnesi?
L’anamnesi consiste nella raccolta di informazioni sullo stato di salute del paziente. In omeopatia l’anamnesi s’intende in termini complessivi: riguarda infatti non solo la salute fisica, ma anche quella psichica, le abitudini, i sogni, le frustrazioni e le ambizioni e tutto ciò che incide sul benessere complessivo. Questo livello di conoscenza si raggiunge proprio attraverso l’ascolto: un incontro fra medico e paziente in cui il primo fa le domande e il secondo risponde. Questo dialogo ha un suo ritmo e richiede un’attenzione particolare alle sfumature. Spesso non tutto si può capire dal primo incontro. Il presupposto del rapporto medico-paziente è un’immedesimazione: l’empatia. Non c’è niente che susciti emozioni forti come la malattia, come il manifestarsi alla superficie di ciò che sta di solito all’interno del corpo.
-Ancor oggi ci si interroga sull’anima della medicina. Dove possiamo trovarla?
Forse anche nel cuore della straordinaria, appassionata relazione umana che costituisce il dialogo tra il medico e il suo paziente. Il linguaggio omeopatico è di tale raffinatezza e complessità che ci dimostra come l’omeopata percorra la via che conduce dallo studio dei disturbi alla conoscenza sintetica di un individuo, con il suo habitat, le sue reazioni, le sue caratteristiche psichiche, le sue modalità reattive.
Citando Hahnemann: «da parte di colui che pratica l’arte del guarire… si esige…: un animo senza pregiudizi, l’attenzione nel corso dell’osservazione, un’onestà scrupolosa».
Ascolto, appunto.
* Emilio Iodice è medico agopuntore e omeopata. Ha diretto diverse Aziende sanitarie. Oggi è assessore alle politiche sociali e ambientali del Comune di Novara.
Per approfondire:
IL LIBRO DUE ORECCHIE, UNA BOCCA | ABSTRACT GRATUITO |
IL CORSO ASCOLTO E COMUNICAZIONE | VAI ALLA PAGINA |
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- On 30 Maggio 2018