Parlare di salute: come capirsi
Mercoledì 28 maggio Alessandro Lucchini, curatore del volume Il linguaggio della salute, ha presentato il libro nell’ambito della rassegna Voltapagina organizzata da Humanitas, il grande ospedale e centro di ricerca di Rozzano, alle porte di Milano.
Il pubblico era formato da medici, psicologi, professionisti della formazione, e soprattutto dai rappresentanti di due categorie particolarmente influenti nel “teatro della salute”: i volontari, persone che svolgono un servizio gratuito a favore dei malati e dei loro famigliari, portando la loro esperienza e la loro umanità nelle corsie degli ospedali; e gli infermieri, professionisti che hanno un ruolo fondamentale di traduzione del linguaggio usato dai medici, a favore di pazienti e famigliari, e che quindi svolgono un’importantissima funzione di raccordo, in termini sia di conoscenza sia di motivazione alla cura.
Molto importante è stata infatti, nella serata, la partecipazione di un folto gruppo di studenti del corso di laurea in Infermieristica (l’Humanitas è sede universitaria), che hanno arricchito il dibattito con le loro domande e con le loro esperienze di studio e di lavoro.
Tra i temi del dibattito:
– si studia la scienza della comunicazione: ma quando si studierà, nelle facoltà di medicina, la comunicazione della scienza?
– ma poi la comunicazione è una scienza? nel senso di scienza esatta? oppure è un’arte? (del resto, la medicina è una scienza esatta?)
– quanto è talento innato e quanto si può imparare?
– quanto incidono, nella comunicazione della salute, le parole, e quanto invece i toni, i gesti, gli sguardi, i sorrisi, insomma tutta la componente non verbale?
– quando è necessario, nel comunicare con i pazienti, usare termini specialistici, e quando è opportuno tradurre in un linguaggio più semplice e accessibile?
– un linguaggio più semplice può essere usato senza che l’esattezza scientifica ne risenta e, anzi, con vantaggio della relazione con i pazienti, e quindi del comune obiettivo?
– la responsabilità della comunicazione è sempre e solo dei medici o anche i pazienti hanno il loro da fare?
– i “bugiardini”: un nome dato solo per fare dell’ironia, oppure c’è un significato?
L’incontro si è concluso con il racconto di alcuni degli scenari presentati nel libro: situazioni reali (o realistiche) legate alla salute, in cui il linguaggio è determinante; storie didattiche, in cui poi sono inseriti i suggerimenti sul linguaggio.
E naturalmente con la vendita dei libri: ricordiamo, a proposito, che i diritti d’autore sono destinati a Emergency.
- On 22 Ottobre 2012