Essere malati o avere una malattia?
di Tania Paradiso
Ovvero: come rendere più efficace la terapia attraverso una buona comunicazione, aiutando i pazienti a distinguere la propria identità dalla patologia.
Il 30 maggio scorso si è tenuto all’Asl di Brescia il convegno “Il linguaggio della salute”. Una giornata dedicata alla comunicazione efficace in ambito sanitario. Palestra della scrittura ha guidato medici, infermieri, assistenti sociali, educatori e altri operatori dell’Asl in un viaggio fatto di parole e di esercitazioni pratiche, per capire come comunicare meglio con i colleghi e i pazienti, in modo da raggiungere l’obiettivo comune: la salute.
In questo discorso così ampio e delicato, la voce del nostro collega e amico Giuliano Mari, fisioterapista romano, grande appassionato, studioso e docente di comunicazione, ha illustrato l’importanza dell’ascolto e della relazione in ambito terapeutico.
Tutti noi – ha spiegato Giuliano – raccontiamo la nostra rappresentazione del mondo attraverso il linguaggio. Immagini, idee, sensazioni, esperienze, emozioni positive o negative, paure, desideri, tutto passa dalle parole e da come le diciamo. O da come non riusciamo a dirle. Anche i pazienti descrivono così il proprio modo di vivere la malattia. Per il terapeuta, ascoltare attentamente quali sono le parole scelte dal paziente può essere uno strumento importante per capire come comunicare con lui in maniera efficace.
L’esperienza di Giuliano dimostra che i livelli logici di pensiero, strumento efficacissimo di indagine relazionale sviluppato da Robert Dilts, hanno un ruolo importante per comprendere come viene rappresentata la malattia dal paziente.
È ben diverso parlare di sé come di un lombalgico o dire che si soffre di lombalgia: il discrimine sta nell’identificare il proprio io con la malattia, avviandosi così facilmente alla rassegnazione, oppure avere la consapevolezza di soffrire di una certa patologia, raccogliendo tutte le risorse necessarie per curarsene.
Prestando attenzione a queste sfumature di significato, il terapeuta può a sua volta trovare le parole più adatte da usare con il paziente.
Integrare i migliori strumenti tecnici con una comunicazione adeguata a ciascun paziente può cambiare il senso della terapia e aiutare le persone a raggiungere i risultati sperati.
>>> scarica il capitolo di Giuliano sui livelli logici (nell’abstract del libro Il linguaggio della salute, pagg. 168-173)
>>> guarda il video di Giuliano sui livelli logici (4 minuti) proiettato al convegno di Brescia
- On 30 Giugno 2014