I discorsi del Presidente
di Alessandro Lucchini e Paolo Carmassi
La scrittura serve non solo a comunicare. Serve anche a pensare. A riflettere, per chiarirsi le idee. A confrontarsi. A crescere.
Magari discutere, accalorarsi, e poi trovare un accordo. Fecero così, tra il ’45 e il ’47, i nostri Padri costituenti. Notti e giorni di bracci di ferro, per poi trovare una linea comune e condivisa.
Ci piacerebbe tanto facessero così anche i deputati e i senatori della Repubblica. Nell’urgente interesse del Paese. Sarà così, un giorno, vogliamo credere. Intanto, nel nostro piccolo, noi continuiamo a fare qualcosa lì intorno.
In un’aula a San Donato Milanese (ASL Milano 2, Centro Diurno Disabili), oggi l’esercizio era: scrivi il testo del discorso che, in un’altra aula, il presidente Napolitano pronuncerà alle 17.00, davanti agli occhi di tutto il Paese. Un giuramento, ma anche un’assegnazione di obiettivi. Un viatico. Improrogabile.
Ecco il nostro esercizio. Con un augurio per il Presidente. E per tutti noi.
discorso 1:
Onorevoli colleghi, mai avrei pensato di essere qui in questo momento a giurare in vista di un secondo mandato. Ma è con grande senso di responsabilità di fronte al popolo italiano, che ho deciso di accettare nuovamente questo importante ruolo istituzionale, in un momento tanto difficile per la Nazione.
Chiedo pertanto a tutti voi di mettere tra parentesi le divisioni, le vecchie logiche e gli interessi di parte, e di assumervi sino in fondo le rispettive responsabilità.
Vi chiedo un esplicito impegno ad unire le forze con determinazione, e a ricorrere a doti che non vi difettano, quali la capacità di assumere atteggiamenti costruttivi e di ricorrere alla creatività e alla “fantasia” necessarie per raggiungere risultati concreti, sensibili e duraturi.
Se guardassimo una fotografia del Paese reale, vedremmo i cittadini italiani stanchi di tirare il carro carico di affanni: le preoccupazioni di molte famiglie di arrivare a fine mese, lo scoraggiamento dei giovani nella ricerca di un’occupazione, la difficoltà delle imprese di sentirsi sostenute nel rilancio dell’economia.
Guardando attentamente ci accorgeremmo che tra il popolo italiano e il suo governo si è creata una distanza preoccupante, c’è una inquietante contrapposizione tra il pensionato costretto ad andare alla mensa dei poveri per tirare avanti e il parlamentare che protesta per la riduzione dei rimborsi spese.
Le priorità che il Governo deve affrontare sono note ormai da tempo, ed è assolutamente necessario che la forze politiche tutte si impegnino per raggiungere degli obiettivi volti a favorire la ripresa del Paese e a garantirne la stabilità.
Mi riferisco alle problematiche che riguardano la situazione economica italiana, la difficile condizione del mondo del lavoro e la necessità di una nuova legge elettorale.
Richiamo ancora una volta al senso dello Stato e alla responsabilità individuale perché si affronti seriamente il problema della crisi economica del nostro Paese, nel quale è sempre più difficile trovare o mantenere un posto di lavoro.
Non lasciamo che questa drammatica situazione ci prenda e ci trascini in un vortice da cui potremmo non rialzarci più. Abbiamo di fronte a noi le nostre madri, i nostri padri e soprattutto i nostri figli. Guardiamoli dritto negli occhi: cosa vogliamo dire loro? Ce l’abbiamo messa tutta ma non ce l’abbiamo fatta? Oppure: ce l’abbiamo messa tutta e vi portiamo questo?
Apriamo la porta a soluzioni nuove!
Il nostro Paese deve presentarsi al mondo come punto di riferimento e crocevia delle culture, nella prospettiva futura di una nuova fase di relazioni internazionali, in cui prevalgano gli interessi dei popoli rispetto a quelli delle singole nazioni. Per questa ragione è fondamentale che la politica torni ad essere trasparente e venga depurata da tutti gli elementi che fino ad ora l’hanno inquinata. Dobbiamo fare leva in questo senso sulle nuove forze che si affacciano alla vita sociale, le nuove generazioni sono il motore che può fare tutto questo: rigenerare la politica e rilanciare la nostra immagine nel mondo.
Alessandro, Francesca, Antonella, Anna, Vittoria
discorso 2:
Buona sera,
sono di fronte a voi, chiamato dal mio senso di responsabilità ad accettare l’incarico chemi avete sollecitato in questo delicatissimo momento del nostro paese.
Chiedo anche a voi questa stessa responsabilità che ha mosso me.
Questa scelta rappresenta per me una risposta leale ad un impegno così gravoso. Accettare significa sacrificio e dedizione coerente per il nostro paese.
La nostra cara Italia è alla deriva. Dobbiamo alzare la testa, risollevarci per garantire a tutti gli italiani un lavoro e benessere. Per poter far questo, tutte le forze politiche si devono concentrare solo sull’interesse comune e non privato/personale evitando imbrogli e rappresaglie che in questo momento non servono.
I discorsi del Presidente
Palestra della scrittura
Alessandro Lucchini e Paolo Carmassi – 22 Aprile 2013
San Donato Milanese (ASL Milano 2, Centro Diurno Disabili)
Per recuperare credibilità nei nostri giovani, abbiamo bisogno di dare una svolta seria e proficua.
Vi invito a riflettere anche sulle vostre posizioni economiche, poiché le ultime notizie di cronaca sono preoccupanti, basta pensare alle tante famiglie in difficoltà.
Per ottenere questi obiettivi, fondamentali ed urgenti per il nostro paese, vi esorto a lavorare mettendo il massimo impegno con umiltà. Dovete trovare il modo di condividere le vostre conoscenze e il vostro pensiero con l’obiettivo di risollevare il nostro paese.
Mi aspetto, da tutti voi, la massima lealtà.
Buon lavoro!
Stefania, Graziella, Silvia, Catia, Marina, Elena
discorso 3:
Illustrissimi Colleghi,
mi ritrovo ancora oggi ad affrontare una questione aperta e di fondamentale importanza per il nostro Paese: c’è urgente necessità di formare un governo stabile, al di là dello schieramento politico di appartenenza.
Dobbiamo evitare di tornare alle urne, l’Italia dev’essere salvata ora!
Ci deve essere, in ognuno di noi, responsabilità morale e consapevolezza civile: gli Italiani lo chiedono da tempo, e sono ormai esasperati, dobbiamo rendercene conto.
È doveroso per il nostro ruolo istituzionale affrontare le tematiche prioritarie. Si devono trovare concrete soluzioni, per creare nuovi posti di lavoro ridando dignità alle persone, garantire il diritto alla salute, attuare riforme previdenziali eque, ridurri gli sprechi della politica e della pubblica amministrazione.
L’Italia è in ginocchio, a causa dell’elevata pressione fiscale. Occorre una riforma seria.
Mi auguro, al più presto, di vedervi lavorare con impegno e determinazione. Sono fiducioso che troveremo le soluzioni per risollevare il Nostro Paese anche a livello internazionale.
BUON LAVORO.
Rosy, Maria Grazia, Simona, Silvana e Silvana
discorso 4:
Signore e signori,
mi appresto nuovamente a giurare sulla costituzione per un nuovo mandato presidenziale.
Ringrazio per la richiesta avanzata da tante forze politiche per un mio nuovo incarico che risulta anche storico.
Dal 24 – 25 febbraio sono passati ormai 2 mesi: l’Italia, le cittadine e i cittadini italiani, i paesi europei ed extraeuropei aspettano una presa di posizione e azioni precisi e concrete in merito al rilancio della nostra economia, puntando sul sostegno alle imprese, sull’istruzione e prevedendo un impegno concreto contro la disoccupazione. Sono necessarie le riforme tra le quali, la prima in assoluto, la riforma elettorale, a seguire quella del sistema fiscale.
In considerazione di tutto quanto si è detto e della necessità di avere credibilità, sia all’estero, sia soprattutto nei confronti dei nostri cittadini, che ci hanno delegato ad amministrare con diligenza, fermezza e onestà questo paese, invito tutti voi ad assumere le vostre responsabilità, mettendo in secondo piano gli interessi di partito e personali per poter dedicare pieno impegno al risanamento di questo paese, ormai stremato dalle vicissitudini di questi ultimi giorni che tutti ci hanno visti partecipi.
Ho dovuto riconsiderare la mia posizione per senso civico nei confronti del popolo italiano e assumermi ancora una volta la responsabilità di incaricare l’espressione politica per la formazione di un governo, che auspico riesca in tempi molto brevi, una settimana, a garantire un processo di cambiamento sia al suo interno che al paese.
Buon lavoro.
Armida, Betty, Elisabetta, Vita, Franca, Simona
- On 21 Aprile 2013