Operatori modali
Che cosa sono
In grammatica, sono i verbi detti servili e fraseologici: volere, potere, dovere, sapere. Con termine desunto
dalla logica, vengono chiamati “operatori modali” perché indicano il modo dell’azione, non l’azione in sé.
Come agiscono
Aggiungono al verbo principale una particolare modalità che indica volontà, possibilità, vincoli e competenze correlate all’azione descritta. Ha infatti implicazioni molto diverse dire che il tale fa/non fa qualcosa, oppure che vuole/non vuole fare qualcosa, o che deve/non deve fare qualcosa.
Esempi
• Non devo farmi coinvolgere troppo a fondo.
• Non posso cambiare lavoro.
• Vorrei cambiare lavoro.
• Devo spedire il progetto oggi.
• Non devi perdere questa occasione.
• Dovresti essere così gentile da rispondermi al più presto.
Gli operatori modali rendono universale un enunciato sotto il vincolo della volontà, della necessità e della possibilità. In questo modo, consentono a chi legge di individuare regole o limiti nel modello del mondo di chi scrive.
L’obiettivo è attenuare il comando o la richiesta rivolta al lettore con una formula di cortesia, invitarlo ad agire, enfatizzando le sue capacità e conoscenze.
Realizzeremo desideri o necessità solo motivando il lettore. Perché percepisca l’azione come raggiungibile, incoraggiamolo sollecitando il suo ego; perché la percepisca come necessaria, veliamo il vincolo della necessità con una presunta possibilità di scelta.
- On 30 Giugno 2014