La magia della scrittura
Laboratorio di scrittura per il web e i social media all’Università IULM
di Gabriella Rinaldi
Succede ogni anno, a dicembre.
Ogni anno a dicembre, durante l’ultima lezione del Laboratorio di scrittura per il web e i social media dell’università IULM una delle ultime (e poche) slide che usiamo propone:
SE L’ANNO PROSSIMO QUESTO LABORATORIO LO TENESTE VOI?
Silenzio. Occhi sgranati. Panico.
E meno male che questa lezione si chiama Christmas gift!
Sarà che lo abbiamo scritto in rosso, sarà il maiuscolo, fatto sta che ogni anno a dicembre questa domanda lascia tutte e tutti un po’ frastornati all’inizio.
Come? Io devo prendere il posto del professore?
E via con la lista mentale delle possibili catastrofi. Poi rassicuriamo: dovrete lavorare in gruppi per produrre a scelta
- un articolo per un blog
- un post per LinkedIn, Instagram, Facebook
- una o più story
- un video per YouTube, per Instagram o TikTok
- una newsletter/email
Obiettivo? Trattare un argomento su cui abbiamo fatto allenamento durante il percorso insieme o confezionare un contenuto per riassumere e promuovere il laboratorio in sé.
Bonus di rassicurazione: potete usare uno strumento di intelligenza artificiale, purché serva ad amplificare la vostra creatività e produttività, non a sostituirla. Dovrete infatti raccontarci come avete interagito con la macchina e come avete pensato di modificare il testo poi.
A questo punto il loro sguardi sembrano dire: bene, ce la possiamo fare.
Social, condivisione, reciprocità
Il sottotitolo di questo incontro è “socializziamo ciò che abbiamo imparato” perché il tema del laboratorio era proprio la scrittura per i social, nel significato di condivisione, di apertura, di semplicità. Social è sociale, è reciprocità, è scambio. E poiché tutto questo genera conversazioni e inverte di continuo i ruoli di chi scrive e chi legge, implica anche la necessità di andare al cuore della scrittura per conoscerne i fondamenti e adattarli al contesto.
Ma ormai conoscono il metodo: brainstorming, scrittura libera, revisione e confronto.
E via, parte il tempo e loro partono con le mille esplosioni di creatività che condivideranno con noi a fine incontro e che ci racconteranno, regalandoci una delle esperienze più belle che chi è docente possa fare: continuare a imparare.
I progetti
A-L
– Un carosello di immagini su Instagram può essere coinvolgente e incollarci allo schermo, soprattutto se promette di farci imparare a dire dei buoni no, mica facile!
– I social sono il regno indiscusso dei meme e cosa c’è di più sagace dell’uso dell’ironia per creare empatia? Questo è un buon esempio
– Ispirare, coinvolgere e conquistare: è il presupposto di un buon contenuto social ed è la prima frase di questo post Instagram. Oltre a promuovere il corso con un’immagine in stile fumetto generata dall’AI, il linguaggio sensoriale e l’uso delle emoji per dare ritmo alla struttura lo rendono ricco di ganci per attirare l’attenzione
– Qui invece un blog post ben tridimensionalizzato con grassetti e link e strutturato in modo convincente
– Una delle caratteristiche vincenti del web è la serialità dei contenuti. Questo primo post di una serie pensata per Instagram ha come obiettivo la promozione del Laboratorio attraverso brevi video simpatici che ne anticipano i temi. Un esempio? Una versione stereotipata dello scambio tra una persona boomer e una persona della GenZ che provano a parlare la stessa lingua e cercano gli strumenti per farlo.
M-Z
– Un trailer è un perfetto esempio di sintesi, come dimostra questo carosello Instagram che ha l’obiettivo di presentare il Laboratorio sulla pagina ufficiale dell’università IULM. Sapiente l’uso della testimonianza di una studentessa: la riprova sociale è sempre un valore aggiunto
– Saper dire buoni no è complicato, ma se c’è un blog post come questo a spiegarti come fare con tanto di esempi ed errori da evitare diventa molto più facile imparare.
– Progettare un contenuto è pensare e scrivere reader focused, magari usando la struttura per punti di LeRoux e trovando le “Parole che aprono porte” per con-vincere le persone a fidarsi. Instagram? Sì, ma anche TikTok
– Scegliere un oggetto che sintetizzi il contenuto, individuare la struttura in base all’obiettivo e creare empatia: questo lavoro dimostra che l’email è un laboratorio in miniatura per il web writing
– Parlare con un tono di voce istituzionale e creare empatia può essere complesso, specie quando bisogna comunicare una bad news. Ma se conosci la tecnica per strutturare il messaggio e comunicare notizie negative creare relazione diventa più facile via email
– Vuoi invitare le persone a fare qualcosa? Per esempio, vuoi convincerle del valore di un laboratorio di scrittura? I 7 punti di Le roux possono rendere il risultato davvero Creativo, concreto e utile
– È un buon contenuto se attira la nostra attenzione e, ancor di più se ci fa immedesimare e parla di noi, parla con noi. È un buon contenuto se ci fa intravedere cosa succede dopo. Vuoi promuovere un corso e creare fiducia? Fai come questo gruppo che ha progettato una serie di video su TikTok che hanno tutti i presupposti per diventare virali. Ecco un esempio pratico
– La soglia dell’attenzione è ridotta e se abbiamo la possibilità di vedere un buon video che sintetizzi il contenuto scritto e ne guidi la comprensione, ne approfittiamo sempre per velocizzare la nostra esperienza. Questo breve video è una proposta per integrare la scheda descrittiva del Laboratorio sulla pagina ufficiale di IULM con un tono molto colloquiale e vicino a studenti e studentesse
Leggi cos’è successo gli anni scorsi:
- On 21 Dicembre 2023